Emergenza idraulica i sindaci fissano le priorità
CAMPOLONGO. Emergenza idraulica: i sindaci della Riviera stilano l’elenco delle priorità e mettono dei paletti agli interventi chiesti a carico di Consorzi e Comuni, dopo gli allagamenti che hanno provocato danni e allarme negli ultimi giorni. Ieri pomeriggio assemblea della conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta convocata urgentemente dal presidente Alessandro Campalto in municipio a Campolongo e che ha visto la presenza di quasi tutti i primi cittadini della zona e dei responsabili dei consorzi di Bonifica “Acque Risorgive” e “Bacchiglione Brenta”.
«I lavori che sono in corso» spiega Campalto «per mettere in sicurezza idraulica il territorio dei 10 comuni della zona sono molti. Nell’area sud continua l’intervento di realizzazione della botte sifone a Corte di Piove di Sacco per convogliare più acqua sul canale Fiumazzo che va da Corte a Lova e da lì in laguna. Ciò potenzierà la capacità di scarico e la messa in sicurezza delle aree a monte. L’intervento sarà concluso a primavera del 2015 dal consorzio Bacchiglione Brenta e costerà due milioni di euro».
Sempre nella stessa area sarà completato l’intervento programmato dal Consorzio Acque Risorgive ai “Vasi di Bojon” un nodo idraulico importante per far confluire le acque dai comuni di Fossò, Camponogara, Vigonovo e Campagna Lupia. Sarà realizzato entro la prima metà del 2015. Per quanto riguarda il potenziamento dell’idrovora di Lova, bloccata recentemente dalla Commissione Salvaguardia di Venezia, la stessa ha chiesto al Consorzio Acque Risorgive che dovrà realizzare i lavori, di farsi carico della pulizia delle canalette demaniali (cioè dello Stato) in laguna sud necessario dopo lo sversamento di maggiori quantità di acqua.
«Questo è un compito» spiega Campalto «spetta allo Stato e non agli enti locali che hanno bilanci critici». Per l’area nord e ovest della Riviera del Brenta e cioè i comuni di Mira, Dolo, Fiesso Stra e Pianiga il presidente del consorzio di bonifica “Bacchiglione – Brenta” l’ingegner Francesco Veronese, insieme ai tecnici di “Acque Risorgive” hanno osservato come sia opportuno e sufficiente per evitare gli allagamenti in questa zona utilizzare l’idrovia come scolmatore. Ma questo secondo i sindaci non basta. «È importante dare il via alla realizzazione di importanti aree golenali» conclude Campalto «a ridosso dei principali corsi d’acqua e canali consortili. L’acqua non deve arrivare in laguna o nei canali più grandi e nei fiumi a tutta velocità, ma scorrendo lentamente e allagando in modo guidato le campagne circostanti, in questo modo senza provocare grandi danni».
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