Emergenza casa: protesta contro l’Ater
MARGHERA. Una moratoria sugli sfratti per morosità, aumentati causa crisi economica del trenta per cento, e una seria discussione in città sulle politiche abitative. «Le occupazioni non sono un problema di ordine pubblico ma un tema sociale da affrontare» hanno ribadito davanti al municipio di Marghera gli attivisti dell'assemblea sociale per la casa (l'Asc) che stanno preparando, dopo aver mappato la Città giardino, una indagine sulle case sfitte pubbliche (di proprietà dell'Ater e del Comune di Venezia) presenti a Mestre e nel resto della terraferma.
Il sit in davanti al Municipio di Marghera ha permesso di avere un contatto con il presidente della Municipalità Flavio Dal Corso che si è detto disponibile a fissare un incontro per la prossima settimana assieme al delegato Mario Silotto. Trenta le abitazioni occupate negli ultimi due mesi (l'ultima pochi giorni fa a Sacca Fisola) dai giovani attivisti dell'Asc, centinaia le persone che si sono presentate allo sportello casa aperto al Centro sociale Rivolta per segnalare le proprie difficoltà.
Cittadini alle prese con sfratti, spesso causati dall'impossibilità di pagare affitti, abitazioni tolte dalle banche per l'impossibilità a continuare a pagare il mutuo, lavoratori italiani e immigrati che perdono il diritto alla casa dopo aver perso quello al lavoro.
Tantissime le situazioni denunciate dai giovani a cui fa da contraltare una politica dell'Ater, dice l'assemblea, che continua a tenere sfitti molti alloggi che potrebbero essere riammessi nel circuito delle assegnazioni, magari con progetti di autorecupero, quelli che l'Asc realizza negli alloggi occupati. Nei giorni scorsi il presidente dell'Ater, Mazzonetto, si è detto interessato ad aprire un dialogo con i giovani. E si attende da mesi oramai la convocazione di un consiglio comunale straordinario sull'emergenza casa nel Comune di Venezia, sollecitato dallo stesso assessore Bruno Filippini.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia