Elkann cena all’Harry’s Pomellato brilla 21 volte

Altro che Mostra del cinema. Nella stesso sera, sotto lo stesso cielo di metà settembre, la laguna ha accolto Silvio Berlusconi in partenza per la crociera del Giornale, la cascata di gioielli di Pomellato all’Abbazia di San Gregorio e i dispiaceri di John Elkann che si è consolato dei giorni difficili della Fiat con un fegato alla veneziana all’Harry’s bar.
Elkann, accompagnato dalla moglie Lavinia Borromeo – lui senza fede al dito, lei in furlane blu molto shabby chic – ha trovato ad attenderlo un tavolo a piano terra e mezza famiglia Agnelli sparpagliata agli altri tavoli del locale: la zia Cristiana Brandolini d’Adda, elegante come una principessa, il cugino Brandino, gli amici, come nemmeno a Villar Perosa.
Un sostanzioso fegato alla veneziana per lui, sogliola alla Casanova per lei, due battute con la zia sui bambini che si chiamano Oceano e Leone e crescono, mamma mia quanto crescono, e poi via diritti verso il loro albergo con vista sul Canal Grande.
Mentre il presidente della Fiat digeriva il fegato e ragionava sulla settimana rovente che lo aspetta, all’Abbazia di San Gregorio, grazie alla disponibilità della famiglia Buziol che apre il chiostro del IX secolo solo in specialissime occasioni, Pomellato mostrava in anteprima europea la nuova collezione haute couture intitolata festosamente Pom Pom.
Centocinquanta ospiti a bocca aperta di fronte a 21 goielli guardati a vista da altrettanti addetti alla sicurezza: braccialetti per polsi patrizi in grado di rischiarare, da soli, un salotto; e anelli prodigiosamente creati intorno a pietre preziose grandi come noci. Il turchese liquido della tormalina Paraiba, la più preziosa fra tutte, l’opale di fuoco amorevolmente circondato da zaffiri rosa, la tormalina rossa da 29 carati accompagnata dai rubini, il merletto di diamanti, l’arancio squillante del granato mandarino, lo zaffiro viola, l’indaco della tanzanite, il giallo della tormalina canary. Un arcobalendo di colori dal valore incalcolabole che la maison milanese, già sposnor del restauro di una sala del Caffè Florian, ha voluto presentare a Venezia perchè ogni altro posto non sarebbe stato abbastanza.
Sotto lo stesso cielo, nella stessa sera, mentre Berlusconi faceva cia ciao con la mano e salpava con i suoi fedelissimi a bordo della Divina, i camerieri dei fratelli Alajmo dimostravano come anche un apertitivo riforzato possa essere prezioso quanto i gioielli esposti dentro teche antisfondamento due sale più in là. Minuscole carbonare tiepide servito dentro mezzo uovo, mini arancini allo zafferano adagiati su cestini di paglia, frutta tagliata cabochon e drink infilati da parte a parte nei vassoi di legno.
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