Elio mercoledì 27 al Toniolo sull’onda della mononota
di Michele Bugliari
MESTRE. Dopo il successo riscosso al Festival di Sanremo, gli irriverenti e validi musicisti di Elio e le Storie Tese si esibiranno al teatro Toniolo di Mestre, mercoledì 27 alle 21 all’interno della rassegna “Note italiane”. Abbiamo intervistato Sergio Conforti in arte Rocco Tanica, pianista della band. La scaletta del concerto? «Ci saranno i brani sanremesi e poi alcuni inediti che appariranno nel nuovo disco, tra cui “Come gli Area”, “Enlarge your penis” che abbiamo già eseguito dal vivo l’estate scorsa e “Il rito della sala prove” e “Complesso del primo maggio” che ancora i nostri fans non hanno mai sentito». Con la “La canzone mononota” siete arrivati secondi a Sanremo per la seconda volta dopo 17 anni ma per molti meritavate il primo posto. «Va resa giustizia al richiamo che riscuotono i colleghi. È facile prendersela con le produzioni melodiche e disimpegnate, contrapponendole alla nostra canzone con significati e sotto-significati. In realtà Marco Mengoni arriva al cuore della gente più di quanto arriviamo noi e si è meritato di vincere». Come mai siete tornati a Sanremo dopo tanto tempo? «Ognuno di noi Elii ti risponderebbe in modo diverso. Io che sono fra i più pigri della compagine, ho dato il mio voto alla partecipazione a Sanremo perché sapevo che con una scadenza importante avremo lavorato bene e velocemente. Questo ci ha aiutato a finire finalmente il nuovo album che uscirà entro la fine di aprile. Ci lavoravamo da anni». Può anticiparci il titolo del nuovo Cd? «Abbiamo ancora tre o quattro titoli in ballo. Posso solo anticipare che il titolo sarà quasi in italiano e che per la prima volta troverà una corrispondenza nell’immagine di copertina». Con “La canzone mononota” avete vinto la sfida virtuale a rimanere sempre su una nota sola con Antonio Carlos Jobim (“Samba de uma nota sò”) e pareggiato con Giacchino Rossini (“Adieux à la vie! Élégie sur une seule note”). «Sono sicuro che se Jobim fosse ancora tra noi rilancerebbe e ci darebbe del filo da torcere. Quando ci siamo trovati per pensare a cosa presentare a Sanremo, avevamo già l’idea di “Dannati Forever”. Per il secondo brano abbiamo pensato di presentarci nel regno della melodia con l’assenza di melodia. Così è nata l’idea della nota sola. In tanti però hanno fatto cose del genere prima di noi». Molte canzoni dei Beatles composte da John Lennon, ad esempio si basano su una nota sola. «Questa cosa l’ho letta in un’intervista a Paul McCartney, poi sono andato al piano e mi sono reso conto che aveva ragione. Quando non mi accorgo di quanto sia semplice una canzone, vuol dire che si tratta di un pezzo bellissimo. Quel che conta con un brano del genere è quello che succede attorno alla nota e devo dire che sono particolarmente soddisfatto del risultato ottenuto con “La canzone mononota”». I biglietti (30 e 35 euro) possono essere acquistati al botteghino del Toniolo e sui circuiti: www.ticketone.it, www.vivaticket.it e Mestre Box Office.
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