Elezioni e preferenze, ecco i giovani emergenti della politica in provincia di Venezia
Sono andati benissimo alle Comunali del 12 giugno 2022 nonostante la giovane età
MIRANO, FRANCESCA ROSTEGHIN
Ventiquattro anni, l’aria della politica che si respira in casa, una laurea triennale in cascina, un’altra in arrivo e, soprattutto tanta personalità per il volto nuovo del Partito Democratico a Mirano. Lei è Francesca Rosteghin di Zianigo, per la prima volta candidata ad una tornata elettorale e subito capace di ottenere tantissime preferenze, ben 126, che l’hanno portata ad un passo dall’ottenere un seggio in consiglio comunale.
«Vivo a Zianigo con la mia famiglia, ho una laurea triennale in Commercio Estero e sto conseguendo la magistrale in Global Development and Entrepeneurship a Ca’ Foscari», racconta Francesca Rosteghin, «Nel frattempo collaboro in uno studio legale tributario a Treviso ed a breve dovrei iscrivermi al praticantato per diventare commercialista. Questo settore mi interessa molto. Mi dedico molto anche al volontariato, sono presidente dell’Azione Cattolica della parrocchia di Zianigo e ho sempre lavorato nella formazione dei ragazzi».
La politica, in casa Rosteghin, è tema molto sentito: «Era la prima volta che mi candidavo, sono molto lusingata del risultato. Ho sempre ammirato il lavoro e il contributo portato alla città svolto da mio padre Fiorenzo, già consigliere comunale, e di mia sorella Giulia alla Commissione Pari Opportunità», prosegue la 24enne, «Ho preso questa decisione per portare il mio contributo perché credo in Mirano, nei suoi cittadini e nei suoi giovani. Inoltre credo nell’ascolto e nel dialogo e penso sia bello che l’esperienza si possa unire alle novità portate da un volto nuovo. Non mi aspettavo per niente un risultato del genere, ringrazio i miei elettori e chi ha creduto in me. Hanno capito la persona che sono».
Un risultato che Francesca Rosteghin ha costruito nel corso della campagna elettorale: «Non sono stata molto sui social, non volevo dare una visione massiva e troppo insistente della politica. Ho puntato sul conoscere le persone che poi hanno creduto in me e mi hanno votato. Sono stati davvero tanti e mi ha fatto piacere».
E ora? «Voglio portare il mio contributo a Mirano, una visione nuova e fresca, aiutare i giovani a cooperare e costruire per loro nuove opportunità», conclude Francesca Rosteghin, «Poi nella vita ci sono mille strade: l’importante è impegnarsi con costanza nelle cose in cui si crede».
JESOLO, EDOARDO CEI
Edoardo Cei, 20 anni, è uno dei più giovani jesolani candidati alle elezioni amministrative della sua città, non eletto per poco. E tra i ragazzi che si sono messi in gioco con il proprio nome in lista è quello che ha ottenuto un risultato davvero importante: 62 preferenze alla prima esperienza in politica nella lista di Fratelli d’Italia che sostiene Christofer De Zotti.
Studente di Scienze politiche-Relazioni internazionali all’Università di Milano, adesso sta lavorando, da vero jesolano, affrontando la stagione con un lavoro estivo per mantenersi agli studi. Ogni giorno è davanti al carretto dei gelati sulla spiaggia, sotto il sole e con il desiderio di poter fare qualcosa per la sua città.
«È un lavoro che mi permette di studiare e anche di seguire la campagna elettorale», dice Edoardo durante una breve pausa lavorativa, «Ho deciso di candidarmi proprio per mettermi in gioco, per fare qualcosa per la società, in particolare la mia comunità. Voglio impegnarmi a dare il mio contributo concreto e sono certo che lo potrò fare».
«Credo ci sia molto da fare per i giovani», aggiunge, «soprattutto con nuove politiche per le giovani famiglie come ad esempio sostegni per l’asilo nido ed i campi estivi. E trovare altre risorse che possono arrivare dal Pnrr». La scelta di Edoardo è stata di candidarsi con Frateli d’Italia e il candidato a sindaco Christofer De Zotti. Lui è uno dei pochi giovanissimi che si sono riavvicinati alla politica in un periodo difficile in cui i ragazzi sono sempre più disillusi, non hanno ideologie di riferimento, vivono in una società fluida in cui tutto è relativo e può cambiare da un giorno all’altro, senza pensare a costruire un futuro che non riescono neppure a intravedere. Ecco perché non è facile convincerli a mettere la loro faccia, affrontare incontri e dibattiti, partecipare a progetti, impegnarsi per il prossimo.
Ma non per tutti è così.
«Ho scelto Fratelli d’Italia perché è un partito che ha una leader nazionale coerente e determinata», spiega riferendosi a Giorgia Meloni, «con dei valori saldi che riconosco come miei. Lo stesso vale per Christofer De Zotti, candidato giovane che la pensa come me e con il quale mi sono trovato subito in sintonia».
MIRA, ALEX FILAFERRO
«Vale la pena impegnarsi per la propria comunità e fare politica. L’esperienza che ho fatto in queste settimane di campagna elettorale è stata utilissima. Continuerò a lavorare per Coraggio Italia, il partito in cui mi sono candidato, soprattutto proponendo idee e progetti pensati per il mondo giovanile e lo sport per Mira». A spiegarlo è Alex Filaferro, studente al liceo Galilei di Dolo, indirizzo Scienze applicate, che ancora quando era minorenne si è candidato come consigliere comunale alle amministrative con la lista Coraggio Italia che appoggiava il candidato sindaco Andrea Martellato. Tre giorni prima del voto ha compiuto 18 anni e quindi è risultato eleggibile per legge.
Il suo candidato sindaco Martellato è stato sconfitto alle urne al primo turno dal sindaco uscente Marco Dori. Di preferenze Alex ne ha totalizzate 57. Un consenso non sufficiente per potergli consentire di sedere in consiglio comunale a Mira. Ma lui è contento lo stesso: si è fatto conoscere e ha dialogato con i cittadini miresi anche con tante visite porta a porta, non solo a Mira Taglio, dove abita, ma anche nel resto delle frazioni del territorio comunale.
«Mi sono candidato a consigliere comunale», spiega il neo diciottenne, «perché Mira offre poco ai giovani. Credo sia giunto il momento di impegnarsi per offrire più occasioni di socializzazione e coinvolgimento per i ragazzi e le ragazze della mia età in questo paese. È un obiettivo che vorrò perseguire anche se non sono stato eletto in consiglio comunale, proponendo progetti ed idee per il territorio al mio partito. I giovani che ho avvicinato erano contenti di vedere un ragazzo della loro età parlare di politica e proporre soluzioni, al posto di persone più mature che solitamente se ne occupano».
La reazione sui social alla candidatura è stata di due tipi. «La maggioranza delle persone», dice Alex, «ha apprezzato la mia scelta. Ho ricevuto complimenti da ogni parte d’Italia. Non sono però mancate le critiche a prescindere, ma questo è connaturato nel mondo dei social. Un ringraziamento va alla squadra e ai miei genitori che mi hanno sostenuto in questa avventura». Per il proprio futuro, Alex sogna di iscriversi all’Università ma anche di aprire una pasticceria.
SANTA MARIA DI SALA, AURORA MARCHIORO
«Sono qui per dimostrare ai miei coetanei che la buona politica debba partire dai giovani».
Ventidue anni, idee chiare e doti oratorie da persona navigata. Aurora Marchioro è stata una delle sorprese delle elezioni comunali. Con 247 preferenze è stata seconda solo alla collega di lista Monica Bertolin (256) a sostegno della neo sindaca Natascia Rocchi. «La passione per la politica e il senso civico è di famiglia», dice Marchioro, «e nasce dal nonno e dalla nonna che furono partigiani. Mi hanno insegnato che è giusto impegnarsi in prima persona per mettersi al servizio della comunità. A 20 anni ho avuto l’onore di diventare coordinatrice provinciale di Italia Viva ed è un ruolo che continuerò a svolgere».
E dopo il successo elettorale è arrivato un messaggio proprio dal vertice. «Dopo lo spoglio ho ricevuto un sms da parte di Matteo Renzi», racconta, «ed è stata un’enorme soddisfazione. Ho bisogno di crescere e imparare molto, ma nel mio piccolo voglio far cambiare idea ai giovani ai quali è stata trasmessa una visione negativa da parte delle vecchie generazioni. Sentirsi dire che “le cose non cambieranno mai”, non serve a nulla. Noi abbiamo la responsabilità del nostro futuro».
Anche lo zio Albino era candidato quest’anno alle comunali, ma con la Civica Insieme di Leandro Favaro. A marzo Aurora si è laureata in Lettere moderne e ora studia per la magistrale in Filologia moderna.
«Mio papà Dario è nato in località Tabina, nel terreno dove ora sorge la Speedline», spiega, «Noi viviamo a Caltana. Da grande voglio fare l’insegnante alle superiori e questa passione me l’ha passata proprio il papà (oggi in pensione, ndr), che è stato direttore scolastico all’istituto Cordenons». Mamma Lorenza è stata invece infermiera all’Angelo a Mestre. «Mio fratello Ermanno ha seguito le sue orme», sorride Marchioro, «dato che anche lui ora fa lo stesso lavoro».
Ma oltre allo studio e la politica, c’è tempo per fare altro? «Poco», ammette Aurora, «In passato ho studiato flauto traverso e quindi amo ascoltare la musica». Consiglio finale ai coetanei? «Abbiate coraggio d’essere anche impopolari, ma pensate allo sviluppo costruttivo per il domani. Non sbaglierete mai».
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