Elezioni a Jesolo, verso il ballottaggio. Il Pd: «Mai con la Meloni»

Rugolotto, candidato sindaco del Pd, esce allo scoperto sullo scontro tra candidati di centrodestra: «Non ci sono accordi. Gli elettori scelgano in autonomia ma una proposta è inconciliabile con le nostre proposte politiche»

Giovanni Cagnassi

JESOLO. E' il più corteggiato del momento. Roberto Rugolotto è il candidato sindaco del Pd, primo partito di Jesolo con 1397 voti, il 12,71 per cento. Ma a chi pensa che i suoi voti siano già appaltati a qualcuno dei contendenti al ballottaggio, la risposta arriva direttamente dall'ultimo incontro di partito: «Non ci sono accordi per il ballottaggio». Rugolotto alla fine non dice per chi votare, ma per chi non votare lo dice eccome. E boccia sonoramente il partito di Giorgia Meloni, FdI. E quindi anche il suo candidato Christofer De Zotti. Il Pd non dice apertamente di votare Renato Martin, ma respingendo l'altro candidato di fatto ha dato un'indicazione.

Cosa avete deciso?

«Noi rispettiamo la decisione dei nostri elettori che sanno scegliere. Alle elezioni che si sono svolte domenica 12 giugno ci siamo presentati con un programma molto chiaro, alternativo rispetto agli altri candidati in cui più che elencare cose da fare abbiamo indicato degli obiettivi che riteniamo strategici per il futuro della nostra città».

Quindi andrete all'opposizione e basta?

«I cittadini di Jesolo ci hanno assegnato il ruolo di opposizione e in questo ruolo noi cercheremo di affermare le nostre idee e le scelte che riteniamo prioritarie per la nostra città. L’accordo programmatico che non è stato possibile costruire mesi fa non può essere trovato ora in pochi giorni e noi non abbiamo intenzione di svendere il nostro programma che abbiamo sintetizzato in tre parole d’ordine: lavoro, sostenibilità, Europa. E declinato in cinque “sfide” che le traducono in scelte concrete. Per cui svolgeremo il nostro ruolo dai banchi dell’opposizione, decisione condivisa da tutto il direttivo del PD».

Non darà alcuna direttiva?

«Domenica prossima 26 giugno c’è il ballottaggio che deciderà quale sindaco guiderà Jesolo per i prossimi cinque anni. Per questo il PD non può essere indifferente a questa scadenza. Gli elettori valutino in piena autonomia. Ci permettiamo solo di offrire una nostra riflessione. Al ballottaggio ci sono due proposte politiche riferite all’ambito del Centrodestra e destra. Una di queste si configura nettamente come espressione inequivocabile di Fratelli d’Italia. Le posizioni della leader Giorgia Meloni non sono solo inconciliabili con le nostre proposte politiche, ma alla fine, potrebbe essere dannose per Jesolo. Due esempi. Jesolo è città europea. Giorgia Meloni è schierata con la destra più oltranzista e sovranista europea. Noi riteniamo il governo Draghi capace di far uscire il Paese dalla crisi, soprattutto con il PNRR. Per Giorgia Meloni questo governo più presto se ne va meglio è. Un eventuale sindaco e una giunta monocolore di Fratelli d’Italia risponderebbe agli interessi di Jesolo?».

Appello finale al voto?

«Invitiamo i nostri elettori a non disertare il voto del 26 giugno nella consapevolezza che sapranno valutare chi tra i due candidati può interpretare gli interessi della città con una sensibilità che sia più vicina al nostro modo di intendere la politica». 

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