“Elettrorequiem”, il classico rivisitato alla Basilica dei Frari

VENEZIA. Il classico che echeggia tra navate storiche con una rivisitazione contemporanea. È infatti un “Elettrorequiem” l’opera che la basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari ospiterà giovedì 23 maggio, alle 20.30. Si tratta di un opera scritta a venti mani dagli allievi della Scuola sperimentale di composizione (direttore Corrado Pasquotti) e da quella di Musica elettronica (direttore Paolo Zavagna) del Conservatorio “Benedetto Marcello”. Dieci quindi i frammenti tratti o ispirati dai testi del messale che traghettano l’ascoltatore in questo mare sonoro, calmo o impetuoso. La voce viva e vitale degli strumenti acustici che dissolve nell’oblio oppure eccheggiando ricordi lontani. Suono elettronico dalle peculiari capacità di ricostruzione, rimescolamento e sintesi. Due mondi sonoro apparentemente contrapposti, rielaborati in un dialogo continuo che genera un corpo unico, in divenire. Per la regia di Luigi Scaringella e la regia del suono di Julian Scordato verranno proposti il “Dies Irae” di Dario Severi, “Lux aeterna” di Julian Scordato, “Lacrimosa” di Riccardo Franceschini, “Rex tremendae” di Simone Secchi, “Tuba Mirum” di Giovanni Dinello, “Mors et ressurrectio cordis” di Alvise Mazzuccato, “Mors stupebit” di » Paolo Piaser, “Confutatis” di Giovanni Sparano, “Libera me” di Vicotr Nebbiolo di Castri e “Requiem” di Alvise Zambon, oltre 80 i musicisti impegnati tra voci, strumenti a coda, fiati e live electonics, l’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.
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