Elettrodotto della Riviera: Terna ritira il progetto

La società di distribuzione annuncia la revoca del piano con linee aeree da Marghera a Camin
DORO-FOTOPIRAN-VIGONOVO-PROTESTA ELETTRODOTTO
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VIGONOVO. Molti cittadini e sindaci della Riviera, da anni sulle “barricate” per contestare il secondo progetto di Terna spa per la “Razionalizzazione della rete elettrica tra Venezia e Padova”, ci speravano ma in pochi si aspettavano che venisse formalmente ritirato per poterne presentare un terzo, diverso dai precedenti.

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Invece è avvenuto, Terna spa ha diramato ieri un comunicato stampa in cui annuncia di aver ritirato anche il secondo progetto – presentato dopo la bocciatura del primo, nel 2013, da parte del Consiglio di Stato e attualmente in valutazione presso la Commissione Tecnica di Valutazione di Impatto Ambientale (Via), per poter apportare miglioramenti all’intervento, sia nel tratto “Dolo – Camin” sia nel tratto ricadente nel Vallone Moranzani.

Il progetto in esame alla Commissione Via, ma ora ritirato, prevedeva «la razionalizzazione della rete elettrica di alta tensione nelle aree di Venezia e Padova con la realizzazione di 22 chilometri di elettrodotti aerei, di 23 chilometri di elettrodotti interrati, la demolizione di 71 chilometri di elettrodotti esistenti e la sistemazione delle stazioni elettriche di Fusina II e di Malcontenta-Marghera».

Con un comunicato di poche ma significative parole, Terna spa spiega che: «In un’ottica di dialogo con le comunità e per poter meglio rispondere alle osservazioni pervenute dal territorio, Terna prosegue nello studio di soluzioni migliorative all’opera e si riserva di presentare in autorizzazione un nuovo progetto che condividerà preventivamente con le istituzioni locali e i cittadini».

La comunicazione di Terna finisce qui, ma chiarisce che stavolta il progetto non sarà calato dall’alto, come i precedenti, per finire poi per essere puntualmente contestato dai comitati di cittadini e da un grande numero di sindaci che hanno sempre chiesto l’interramento di tutto l’elettrodotto tra Padova e Mestre da 380 kw, in prossimità delle arginature dell’attuale e non completata Idrovia Padova-Venezia.

Anche nel secondo progetto l’interramento delle linee era previsto solo per il tratto che attraversa il Vallone Moranzani a Malcontenta  - dove dovrebbero essere stoccati i fanghi scavati dai canali e realizzato un parco urbano di 200 ettari - per il quale, invece, l’interramento era previsto sia nel primo che nel secondo progetto.

Il fatto che ora Terna annunci non solo il ritiro del secondo progetto dal procedimento di valutazione ambientale, già avviato «per ottimizzare la compatibilità ambientale dell’opera» fa presumere, con buona ragione, che il nuovo progetto sarà molto diverso dal precedente, sia in termini di standard tecnologici diversi da quelli adottati in precedenza, più efficienti e con minore impatto elettromagnetico, che terranno conto del percorso dell’Idrovia, in costruzione dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso e ancora in attesa di un progetto definitivo e dei fondi (almeno 500 milioni di euro) necessari per essere completata.

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