Nell’Ulss 3 il primo elettrobisturi al plasma del Veneto
Il dono delle Pink Lioness e di Avapo, serve per interventi al seno ma non solo. Lo strumento è capace di ridurre l'invasività delle operazioni diminuendo danni termici, tempi operatori, dolore post intervento e cicatrici.

Regalo da oltre 13 mila euro firmato Pink Lioness e Avapo ai chirurghi senologi dell'Ulss 3 Serenissima di Venezia.
La Breast unit veneziana ha da oggi il primo elettrobisturi al plasma mai utilizzato in un presidio ospedaliero del Veneto. Lo strumento è capace di ridurre l'invasività degli interventi al seno delle donne con tumore, diminuendo danni termici, tempi operatori dolore post intervento e cicatrici.
E non serve solo alla Breast unit: oggi il primo utilizzo è avvenuto durante un'operazione al cervello in Neurochirurgia all'ospedale dell'Angelo, confermando la versatilità dell'attrezzo in numerosi interventi anche di altre specialità.
«Grazie a tutte voi - si rivolge alle benefattrici il primario della Breast unit Guido Papaccio, che sarà uno dei professionisti ad usare più frequentemente lo strumento - perché questo bisturi è qualcosa di unico e innovativo in tutto il Veneto. Invece del calore, l'elettrobisturi eroga impulsi ad alta frequenza e molto brevi, attivando il cloruro di sodio presente nei tessuti umani e trasformandolo in plasma. Sulla punta del bisturi si forma così un sottile strato di plasma che, fungendo da conduttore, riesce a vaporizzare e tagliare i tessuti, rompendo direttamente i legami molecolari. Il risultato dell'utilizzo di questo elettrobisturi monopolare al plasma è quindi un minor danno termico unito a una migliore guarigione e a un migliore risultato estetico».
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