Elena Corner Piscopia: la prima donna laureata è un murales ad Altobello

MESTRE. Ad ammirare l’opera, naso all’insù, si sono ritrovati in tanti ieri davanti all’ex scuola Pellico, ora centro civico di Altobello, il fu “Maca’è” di Mestre.
Tutti davanti all’”Esempio”, il murale dedicato a Elena Lucrezia Corner Piscopia, veneziana vissuta nel Seicento, la prima donna laureata al mondo. Una delle “Serenissime” più illustri e meno ricordate. Solo nel 2016 è entrata a far parte degli “Eroi”, il Pantheon dei geni veneti omaggiati dalla street art del progetto Pax Tibi - ideato dall'associazione venetista Comitato 1866 con il patrocinio della Regione Veneto. E lunedì 16 l’inaugurazione del murale ad Altobello è stata una consacrazione di una studiosa per troppi anni dimenticata ed un esempio di intervento artistico che abbellisce un quartiere un tempo degradato e oggi in gran parte ristrutturato con investimenti ministeriali, pubblici e privati.
A realizzare il grande murale è stato un noto artista di street art, il toscano Zed1. Ha ritratto Elena Lucrezia a modo suo, utilizzando le amate marionette. L’ha collocata in mezzo agli libri, intenta a leggere e con un grammofono che emerge dalla sua “testa libro” che simboleggia la trasmissione del sapere e l’amore per la musica, quella che si insegna oggi anche dentro il centro di quartiere, con i corsi di musica della “Semicroma”.

A tagliare il nastro ci hanno pensato la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, la presidente della Commissione cultura Giorgia Pea, il consigliere delegato all’Innovazione, Luca Battistella, il presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, Vincenzo Conte e Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto.
Ad ammirare il risultato di una settimana di lavoro, terminato domenica, c’erano le tante “anime” di Altobello.
Lorenzo Visentin, agguerrito consigliere di municipalità e organizzatore del primo ritrovo dei “fioi”: «Abbiamo sfornato tante belle teste e intelligenze anche noi», commenta orgoglioso. «E abbiamo bisogno di bellezza in città. Questo è un esempio da seguire».

Ci sono le “mamme coraggio” che combattono, a suon di urla e denunce, spaccio e occupazioni in via Squero: «Noi non abbiamo avuto nulla ma siamo piene di orgoglio per l’arrivo di quest’opera che simboleggia la grandezza delle donne», raccontano. Ci sono i nuovi residenti, come quelli del condominio “Ca’ Nova” che si autotassano per garantire la pulizia dell’area privata ad uso pubblico che confina con il parco di Madonna Pellegrina. Ci sono politici, come il deputato Mdp Michele Mognato e cittadini, gli architetti e gli ex dirigenti comunali che hanno realizzato il contratto di quartiere. Cristina Lubiato del gruppo di ascolto parla tra le autorità: «Speriamo che dopo questo intervento la riqualificazione del quartiere continui intervenendo su via Squero che ha bisogno di interventi».
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