Electrolux, al lavoro anche a Ferragosto
SUSEGANA. È davvero la prima volta. Mai all’Electrolux era capitato di lavorare il 15 agosto. E quasi mai nelle altre fabbriche venete. Il 15 agosto, infatti, è un giorno sacro. Bene, l’altro ieri i delegati Rsu di Susegana si sono sentiti fare la singolare proposta. Tanto più singolare, questa richiesta, perché la festa cade di sabato. Ma nel “gigante del freddo”, di sabato, dal mese scorso, si fanno sei ore di straordinario, al mattino. Così accadrà anche il 15 agosto, con gli operai che ci staranno.
I delegati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno subito detto di no, quasi inorriditi per la “provocazione”. Ma, attenzione: il 15 mattina non picchetteranno i cancelli di Susegana per impedire di entrare, a quelli che una volta venivano definiti i crumiri. Lasciano, infatti libertà di coscienza, pur invitando a non aderire. Ed ecco che, in queste ore, i capilinea stanno reclutando, una ad una, le tute blu disponibili. Non è esclusa una maggiorazione rispetto al supplemento in caso di straordinario. Da giugno un’ora al sabato viene pagata 17 euro, pari ai dieci euro dell’ora normale, ai cinque di maggiorazione previsti dal contratto nazionale e ad altri due euro secondo l’intesa aziendale. «Dateci 200 euro in più a testa e quel giorno ve lo sacrificheremo» hanno provato a sollecitare i delegati. «Non se ne parla» ha risposto l’azienda. «Bene, promettete nuove assunzioni e noi ci saremo» hanno provato di nuovo i delegati. Picche dall’Electrolux. Ma il clima interno è tutt’altro che di tensione, semmai di fiducia nel futuro.
Anche perché pare che il sabato straordinario proseguirà in settembre, tale e tanta è la quota di nuove commesse. Ogni mese dai tre ai cinquemila frigo in più di quelli programmati. Giugno, per esempio, ha chiuso a quota 83 mila, ben cinquemila pezzi di supplemento. Per settembre ne sono previsti altri 80 mila pezzi. In luglio la quota è stata inferiore, intorno ai 67 mila, ma, a seguito delle ferie, in stabilimento si è lavorato per un turno soltanto, non per due. Solo una settimana fa il capo stabilimento, l’ingegner Carlo Vanni, ha confermato che, ai ritmi attuali, il traguardo ambizioso degli 830 mila frigoriferi entro fine anno è confermato e ha confidato che la produzione potrebbe raggiungere gli 850 mila pezzi. Vanni non azzarda numeri proprio per non dar adito alla controparte sindacale a non fare pressing con le assunzioni. Secondo le Rsu, infatti, la necessità di «almeno 60 assunzioni» c’è tutta. La multinazionale svedese non può procedere perché è in solidarietà.
«Forse è il caso di chiudere la solidarietà e fare un po’ di assunzioni, visto che ci sono linee chiuse o che vengono ridotte per mancanza di addetti» insistono Augustin Breda della Fiom, Pietro Frare della Fim Cisl e Roberto Curiale della Uilm Uil, i quali non smettono di ricordare che «la situazione è radicalmente mutata rispetto ad un anno fa». È quanto ieri ha sottolineato anche un entusiasta Luca Zaia, governatore del Veneto, «Electrolux fa scuola e la sta già facendo. Proporre di lavorare a Ferragosto è la dimostrazione che il sistema tedesco a Conegliano c'è già», ricordando quali erano le condizioni di precarietà dell’impresa un anno fa, «quando in molti davano per persa la partita di quei 1200 operai Oggi fanno turni per quante commesse hanno». «Una locomotiva, l’Electrolux, che traina anche l’indotto dell’elettrodomestico». L’assessore Elena Donazzan, dal canto suo, ricorda che a fine agosto ci sarà un vertice a Roma, in sede Mise, per verificare l'andamento dell'accordo, anche alla luce degli interventi che la Regione Veneto ha deliberato per lo stabilimento di Susegana, alla pari di quanto hanno deciso le altre Regioni, a cominciare dal vicino Friuli Venezia Giulia.
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