Effetto Zara, in centro aprono nuovi negozi
VENEZIA. Nuove aperture, vetrine da tempo vuote che a un tratto si rianimano, affitti in aumento: è l’effetto Zara che, a pochi mesi dall’apertura dello store in Bacino Orsolo, sta piano piano cambiando il volto della zona tra Piazza San Marco e la Frezzeria. Nell’arco di poche settimane ha inaugurato il negozio di occhiali Salmoiraghi, al posto delle scarpe Parolini; mentre pochi metri più in là, in calle Goldoni, un cantiere annuncia l’apertura del negozio per bambini Jacadi, una doppia sorpresa visto che, in centro storico, i negozi per i più piccoli si contando ormai sulle dita di una mano. All’Ascensione, inoltre, un cartello segnala lo sbarco in laguna di Stone Island, a pochi metri da Jimmy Choo, che aprirà in primavera.
«Sicuramente l’effetto Zara c’è stato», dice Piergiovanni Brunetta di Confesercenti, «la zona di Bacino Orseolo sta cambiando velocemente e il cambiamento è sempre segno di vivacità. L’importante è che i negozi non restino vuoti, perché un negozio vuoto dà l’idea che non ci sia interesse; l’importante non è tanto che un negozio chiuda, ma che ne riapra subito un altro».
Nonostante l’ “effetto Zara”, tuttavia, almeno un paio di importanti esercizi commerciali della Frezzeria, che avevano chiuso nei mesi scorsi, non hanno ancora riaperto. All’origine ci sarebbero gli affitti che, cresciuti man mano che l’intera zona ha acquistato nuovo pregio, avrebbero ridotto il numero dei possibili inquilini interessati ad entrare.
Le novità all’ombra di Zara sembrano destinate a continuare perché, alla scadenza di altri contratti, dovrebbe attuarsi quel turnover destinato a ridurre il numero delle botteghe cinesi che per alcuni anni erano cresciute a dismisura. Fenomeno che, invece, è accaduto solo in parte a Rialto dove l’”effetto Fondaco” è stato più limitato o ,semplicemente, non si è ancor completato per via dei contratti ancora vigenti. Novità anche nelle Mercerie dove, dopo qualche anno di scarsa attenzione e di chiusura di negozi storici, qualcosa inizia a muoversi. Marina Rinaldi ha aperto nei giorni scorsi all’inizio delle Mercerie, mentre vicino a San Zulian è sbarcato in laguna anche il marchio Marella. «Finalmente, dopo due anni in cui tutto era fermo, ora c’è un po’ di movimento», dice ancora Brunetta, «Va bene che non ci siano gli altissimi brand perché le Mercerie devono restare una strada commerciale, con varie tipologie di negozi, a prezzi non stratosferici. Quindi ben venga un negozio come Bialetti, accanto a uno di scarpe e accanto al gioielliere. L’anima delle Mercerie è sempre stata questa: offrire generi diversi, in una strada che ha un po’ di tutto, e che accompagna lo shopping da Rialto a San Marco».
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