Effetto Biennale, verso il tutto esaurito

La Mostra internazionale di Architettura attirerà il pubblico delle grandi occasioni: gongolano albergatori e ristoratori
Di Manuela Pivato

Difficile trovare una camera, difficilissimo un androne di palazzo dove far festa, quasi impossibile un tavolo all’Harry’s bar (a piano terra) che non sia al secondo o terzo turno. È l’irresistibile effetto Biennale, trasversalmente benefico per l’intera città, che per quattro giorni - con prologo già durante questo fine settimana - trasformerà Venezia nella capitale dell’architettura mondiale.

Da mercoledì 25 a sabato 28, in una sovrapposizione di inviti, inaugurazioni, vernici, aperitivi, drink per pochi o drink per tutti, la laguna accoglierà architetti, designer, collezionisti, critici, sostenitori di comitati di salvaguardia e stilisti, ciascuno con qualcosa da dire, da fare o da ascoltare sui destini del nostro vivere.

Ormai forte di numeri da Arti Visive, la 15ª Mostra Internazionale d’Architettura vive una vigilia da grande evento. Alberghi prossimi al completo, appartamenti introvabili, ristoranti e catering già prenotati da settimane. «Siamo vicini al tutto esaurito, salvo le eventuali disdette dell’ultimo minuto», spiega il direttore dell’Associazione veneziana albergatori, Claudio Scarpa, «ma la cosa importante non è soltanto la quantità. Grazie alla Biennale arriveranno gli ospiti che accogliamo con maggior gioia, ossia quelli che hanno interessi culturali, che andranno a vedere i padiglioni ma anche i musei. Ospiti che capiscono la città e la rispettano».

Un assaggio di quello che accadrà la settimana prossima, quando - a certe ore - sarà difficile anche trovare un taxi, lo si è visto giù durante questo fine settimana. In città, spingendo trolley, cilindri di cartone e grandi cartelle nere, sono arrivati i curatori e gli allestitori dei padiglioni dei Giardini di Castello e dell’Arsenale, ma anche dei palazzi, delle gallerie, delle chiese sconsacrate e di tutti i luoghi al chiuso e all’aperto che accoglieranno gli eventi collaterali della Biennale.

L’effetto travolgente è destinato a scemare alla volta di domenica, ma sarà per poco. Il lungo fine settimana del 2 giugno, come spiega ancora Claudio Scarpa, si annuncia anch’esso da tutto esaurito e l’apertura della Biennale avrà sicuramente il suo peso. I quattro giorni festivi, da giovedì a domenica, attireranno in laguna altre migliaia di visitatori e chi cerca una camera doveva affrettarsi.

Non si annunciano, invece, altrettanto felici i mesi di giugno e luglio: il clima internazionale, il terrorismo, la tragedia ancora avvolta dal mistero dell’Airbus 320 precipitato nel mare della Grecia sembrano pesare sulle previsioni delle presenze estive in città.

«Contrariamente a quello che si può pensare, giugno e luglio non si annunciano come l’anno scorso, quando furono mesi eccezionali», dice ancora il direttore dell’Ava. «Dagli Stati Uniti sono arrivate poche prenotazioni e c’è nel mondo grande preoccupazione».

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