Edilizia e piccole imprese persi 800 posti di lavoro

I dati della crisi dal 2008 a oggi nel Sandonatese: spazzate via 120 aziende Nel primo quadrimestre 2014 in crescita disoccupazione e cassa integrazione
FRIGO TREVISO LAVORI AREA APPIANI AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
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«Dal 2008 a oggi la crisi ha spazzato via 120 piccole e medie imprese (pmi) del settore edile e sono andati perduti circa 800 posti di lavoro».

È un quadro sconfortante quello che emerge dall’indagine svolta dall’Ufficio studi dell’Aniem-Confapi regionale sul comparto dell’ edilizia nell’area del Sandonatese.

E le proiezioni elaborate per il primo quadrimestre del 2014 evidenziano un perdurare della situazione di crisi per le pmi della zona, che hanno in media da 3 a un massimo di 12 dipendenti. L’indagine ha riguardato i comuni di San Donà, Jesolo, Musile, Meolo, Noventa, Ceggia ed Eraclea. Nel dettaglio, il 2013 si è chiuso in negativo rispetto all’anno precedente: il ricorso alla cassa integrazione ha segnato un +3%, mentre il numero di aziende perse è cresciuto dell’1,8% e la disoccupazione è aumentata di una percentuale oscillante tra il 2,5 e il 3%. L’edilizia del Sandonatese continua a patire anche il problema della restrizione dei finanziamenti dalle banche verso le aziende. Nel 2013 il credito concesso si è contratto di un ulteriore 6,5%. «Un altro dato negativo ed esplicativo è che si dilatano i tempi per la vendita di un immobile, che oggi superano un anno a dimostrazione di un mercato sempre più in sofferenza», commenta Pier Orlando Roccato, direttore regionale di Aniem-Confapi, «La messa in sicurezza del territorio e la sua salvaguardia possono rappresentare il cambio di marcia per le imprese e dare risposte occupazionali. La bioedilizia, il risparmio energetico, la riqualificazione dell’esistente sono i settori trainanti per lo sviluppo del settore. Bisogna ripensare il modello di sviluppo per una sua crescita duratura. Da queste parti c’era un’edilizia che prosperava anche grazie al modello vincente della piccola impresa». Orlando ha incontrato nei giorni scorsi l’assessore provinciale alle attività produttive Lucio Gianni e Roberto Dal Cin, presidente della commissione lavoro del Consiglio provinciale. «Non bisogna dimenticare che per ogni posto di lavoro perso in edilizia, se ne perdono circa 3 nei settori dell’indotto, vale a dire l’impiantistica, l’idraulica e la vendita di materiali edili», analizza Dal Cin, «bisogna promuovere politiche per ridare ossigeno al settore e un percorso di internazionalizzazione puntando anche all’utilizzo dei fondi europei. Le banche devono dare sostegno e finanziamento alle imprese del territorio, affinché vengano reinvestiti in investimenti e occupazione in modo da rilanciare l’economia locale che da troppo tempo soffre».

Giovanni Monforte

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