Economia trainata dal turismo e dall’export

I dati Apindustria del Veneto orientale: ancora in crisi l’edilizia e diminuisce l’accesso al credito

Tengono l'export e il turismo, ma le piccole e medie aziende del Veneto Orientale non vedono ancora la luce.

L’edilizia è sempre ferma e si trascina una contrazione dei mutui per l’accesso al credito, mentre è il turismo che tiene nell’economia del territorio. L’export dunque sta aiutando le piccole e medie imprese (PMI) del Sandonatese-Portogruarese, anche se l’indagine presentata dal presidente del mandamento dell’Api di San Donà, Roberto Dal Cin, e il vice, Adriano Peretti, è tutt’altro che ben augurante.

Il vino ha rappresentato una fetta importante di questa economia così legata al territorio. Se, da un lato, si registra un +6 per cento di crescita generale nel primo semestre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, c’è timore per il futuro a causa di un rallentamento nelle richieste da parte di mercati come Cina, Russia e Sud Africa che sono diventate le vere incognite dopo anni di forte domanda dall’estero.

Se la passa molto meglio il turismo, con un aumento del 5-7 per cento sulla costa veneziana e l’entroterra, alla luce del grande ritorno degli italiani in vacanza. Il ritorno, soprattutto in questo periodo, degli italiani costituisce sempre una spinta per il settore che beneficia di una situazione internazionale turbolenta. Dal Cin ha elogiato per questo l’eccellenza dei servizi nelle nostre località balneari sempre ai primi posti a livello internazionale. «In difficoltà», precisa il presidente, «è soprattutto il settore metallurgico e ancora ferma l’edilizia dove nonostante qualche transazione in più durante l’ultimo semestre le difficoltà restano e sono piuttosto evidenti».

Il vice presidente Peretti ha spiegato come i mutui, che sembravano in fase di riavvio, hanno subito poi forti contrazioni, intorno al 2 o 3 per cento. Di certo ha pesato la crisi dell’edilizia che anche nel Veneto Orientale aveva un importate indotto economico. Quindi, questo è il risultato, si registra un’ulteriore riduzione del credito alle Pmi che ne hanno assoluto bisogno per andare avanti di slancio. E poi c’è il fenomeno Brexit, i cui effetti sono ancora sotto stretta osservazione.

A questo proposito, il direttore di Apindustria Venezia, Pier Orlando Roccato, non ha dubbi: «Resta una grave incognita l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Ora non sappiamo quantificare il problema, ma un primo impatto si avrà a fine anno con proiezioni sul 2017». (g.ca.)

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