«Ecco perchè ho chiuso l'albergo»
Bibione. Ugo Zovatto: «Non ci sono eventi e il Comune è assente»

Ancora code in entrata a Bibione a metà settembre
BIBIONE.
Non ci sta Ugo Zovatto albergatore nonché Console generale della Polonia che il 28 settembre inaugurerà a Venezia la sede del Consolato Polacco, e respinge al mittente le critiche espresse ieri da presidenti di categoria ed amministratori sulla chiusura anticipata di alberghi ed esercizi commerciali. «Ma che senso aveva tenere aperto un esercizio, con i costi che comporta la gestione di un albergo - tuona Zovatto - quando mancano eventi per un vero prolungamento della stagione, che non può essere riferito solo a questa eccezionale parentesi settembrina, ma che io personalmente, oggetto di aspre critiche, ho iniziato venti anni fa, nel 1992, dal primo maggio al 30 settembre. Questa opportunità non è stata ancora recepita dalle istituzioni - ammonisce ancora l'imprenditore - che oggi però si vantano delle presenze numeriche di cechi, slovacchi, ungheresi, polacchi e di altre nazioni, senza sapere come sono giunti qui i primi turisti dell'Est europeo. Arrivavano con le corriere Icarus, seimila ogni settimana, ieri operai e piccola borghesia, oggi - precisa Zovatto - cittadini e liberi professionisti di nazioni in pieno sviluppo che prediligono i mesi meno caldi, quali maggio e settembre. Perciò come imprenditore privato - continua Zovatto - ho già dato per anni ma sono ancora in attesa di quello che avrebbero dovuto fare tutte le amministrazioni che si sono succedute». Il turismo si sa è un fenomeno complesso perché è il risultato di scelte operative e di marketing di tanti soggetti pubblici e di altrettanti privati, ognuno con la propria autonomia che spesso vanno a scontrarsi rendendo quasi impossibile la promozione di eventi e quindi la commercializzazione del prodotto turismo. «Io sono un albegatore che ha preferito chiudere l'albergo ma l'ho fatto solo per una questione di buon senso - precisa Zovatto - Se fossimo rimasti tutti aperti saremmo tutti mezzi vuoti, così invece qualcuno può vantare il tutto esaurito. Ma detto questo vorrei spiegare il mio pensiero che evidenzia l'esaltazione delle nostre specifiche peculiarità turistiche dateci in dote dalla natura, quali mare ed ambiente, che fortunatamente sono oggetto della richiesta di un target turistico medio alto. Ma oltre a ciò che già avevamo, cosa è stato fatto dal Comune cui spetta l'organizzazione di eventi e di effetti speciali per attrarre il turista? Di certo tale impegno, per ovvie ragioni burocratiche e di plateatico, non spetta agli albergatori perciò non mi si venga a dire che dobbiamo sentirci in colpa perché abbiamo spento le insegne. Mi si spieghi invece perché avrei dovuto tenerle accese, visto che a Bibione non c'è posto per tutti tant'è vero che ho preferito investire a Venezia in quanto qui le risposte non arrivano, gli ampliamenti non sono concessi a tutti. Per questo, pur essendo nato e cresciuto in questa zona, mi sono visto costretto e vendere due alberghi, preferendo poi Venezia».
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