«Ecco il primo gruppo di vicinato». «Magari»

Ferro annuncia l’avvio dei controlli. Ma i volontari: «Il Comune deve ancora fare tutto» 
CHIOGGIA. Ìl Comune annuncia l’avvio del controllo del vicinato, ma a Sant’Anna, ma i volontari sostengono che servirà almeno un altro mese, o forse due, per renderlo davvero operativo.


Nei giorni scorsi il sindaco Alessandro Ferro ha firmato il protocollo d’intesa in Prefettura per far aderire il comune di Chioggia all’iniziativa del controllo del vicinato contro i ladri. «Un atto concreto», spiega Ferro, «che abbiamo voluto per aiutare i cittadini e consentire loro di rendere più sicure le località in cui vivono collaborando con le forze dell’ordine per segnalare le attività sospette e individuare le vulnerabilità comportamentali che, molto spesso, sono alla base degli atti criminosi».


Il primo gruppo attivo si è creato a Sant’Anna dove già 90 famiglie hanno dato la loro disponibilità a partecipare ai controlli coordinati. «Erano diversi anni che i comitati delle frazioni chiedevano l’istituzione del controllo del vicinato», precisa il consigliere M5S, Daniele Padoan, «Oggi, con l’adesione al protocolloelaborato dalla Prefettura, il lavoro iniziato quasi un anno fa si è concluso. Si trattava di un punto del nostro programma elettorale e siamo felici di averlo portato a termine».


Peccato però che a Sant’Anna gli entusiasmi non siano così accesi. «Siamo ancora distanti dal far partire il controllo», spiega Valterino Baldin, presidente del comitato civico, «noi abbiamo firmato le adesioni già da diverso tempo e abbiamo indicato due mesi fa i punti in cui installare i cartelli. Abbiamo anche individuato i vari gruppi, dividendo le zone della frazione e per ciascuno indicato un responsabile. Per partire però mancano ancora la segnaletica obbligatoria e le riunioni formative in cui vengono forniti tutti i dettagli su come operare. A spanne servirà almeno un altro mese, ma vedendo come procedono le cose temo anche due. Qui siamo pronti da mesi, i tempi del Comune purtroppo sono stati parecchio lunghi».


Elisabetta Boscolo Anzoletti


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