Ecco il decalogo per turisti: «Rispettate Venezia»
VENEZIA. Ma se nessuno li avvisa, come fanno a sapere i turisti che a Venezia non si può fare pic-nic all’ombra del Campanile, non si gira in bici e neppure in monopattino, non ci si tuffa nell’acqua del Bacino di San Marco? Laddove non sovviene il buon senso e nemmeno l’educazione, prima delle sanzioni, deve arrivare almeno l’informazione a dare la sveglia a chi è troppo intemperante o svagato.
Così, in attesa che Venezia si dia quella campagna informativa tante volte annunciata e da anni dispersa, i cittadini che qualche settimana fa hanno riempito la città di lenzuola colorate per ribadire “Venezia è il mio futuro”, hanno ora messo mano alla fantasia e alle loro conoscenze e abilità professionali per preparare un manifesto dal sapore retrò, ma dall’inflessibile attualità: “Vieni a Venezia? Sei il benvenuto: ma conosci alcuni accorgimenti per vivere meglio la tua esperienza?”. E vai di regole, in italiano e in inglese: una locandina pronta per essere stampata a colori da chiunque abbia una vetrina, un balcone, un albergo, B&b, muro privato per diffonderla. Anche dal Comune, se vorrà farla sua.
«Venezia si avvia a subire il periodico "picco di marea" turistica con Regata storica, Mostra del cinema, Premio Campiello ed eventi collaterali», spiega Marco Gasparinetti, portavoce del gruppo #Veneziamiofuturo, che riunisce diverse associazioni e comitati di residenti, «ai turisti in arrivo diciamo che Venezia offre rispetto a chi la rispetta e in questo manifesto bilingue il nostro grafico Alessandro Toso Fei ha riepilogato alcune regole minime di convivenza civile. Il manifesto potrà essere stampato ed affisso negli esercizi commerciali, nei ristoranti e nelle strutture ricettive. In questo modo speriamo di offrire un piccolo contributo di conoscenza in attesa di quelle misure di regolamentazione dei flussi turistici che tutti auspichiamo, ma di cui non si vede traccia, nell'azione di questa amministrazione comunale».
«L'obiettivo del manifesto», conclude Gasparinetti, «è favorire la consapevolezza degli ospiti sulle regole di convivenza: la versione stampabile in alta risoluzione si presa ad essere affissa negli esercizi commerciali e nelle strutture ricettive che vorranno aiutarci a promuovere forme di turismo più rispettose della città».
Dunque, quali regole? Venezia è una città pedonale, «qualsiasi mezzo che non siano i piedi non è contemplato»; «Quando mangi per strada non puoi sederti sui ponti, ostruisci il passaggio, e nemmeno bivaccare in piazza San Marco, che è un museo a cielo aperto: mangeresti mai un panino davanti a Monna Lisa al Louvre?». E, ancora: «A Venezia non puoi fare il bagno nei canali: puoi andare al Lido, troverai sabbia e mare aperto. Inoltre girare in mutande è semplicemente irrispettoso: non lo faresti in nessuna città del mondo, perché a Venezia sì?».
I lucchetti sui ponti? «Un’azione illecita: se vuoi dichiarare il tuo amore sbriglia la fantasia». L’immondizia? «Nei cestini o portala con te: a casa tua non getteresti mai mozziconi di sigaretta o gomma da masticare a terra».
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