“Ecco come ho sventato la truffa ai danni dell’anziana di Ceggia”: parla il tassista di Mestre che ha avvisato i carabinieri
Grazie a Giovanni Bortoletto della Cooperativa Radio Taxi i militari sono riusciti ad arrestare la 45enne di origini straniere a recuperare soldi e gioielli
E’ grazie a Giovanni Bortoletto, della Cooperativa Radio Taxi Venezia, se le forze dell'ordine hanno sventato la truffa ai danni di un’anziana, raggirata da una donna che l’ha chiamata dicendole che la figlia aveva avuto un incidente. "Mi è sembrato un film, ma sono felice. Lunedì alle 16 del pomeriggio, ho preso la chiamata di una cliente dalla stazione di Mestre. Voleva la portassi a Ceggia. Era straniera, fingeva, ho capito poi, di parlare solo il tedesco. Una donna di 40 anni, bassa, con la pelle olivastra, non sembrava tedesca. Ma all'inizio, non ci ho fatto caso. Parlavamo col traduttore, ma le avevo visto sul cellulare dei messaggi non in tedesco, bensì in italiano. Mi aveva detto che tornava indietro".
Secondo il racconto del tassista, la donna a Ceggia doveva andare a un indirizzo che non esisteva, o almeno non si capiva bene dove fosse. Poi avvicinandosi alla meta fa capire all’autista a gesti che andava in quel punto preciso.
Racconta ancora il tassista:"Io ho atteso, ma non avevo capito nulla di quello che stava accadendo ancora. Le motivazioni possono essere tantissime per le quali qualcuno si fa portare in un luogo o e chiede di attendere, però a un certo punto è accaduto che la avevo persa. Così ho messo in moto il taxi e ho percorso la strada tentando di trovarla”. Si tratta di una strada centrale, che da una parte costeggia un fiume e a sinistra delle case. L’uomo però non la vede, così rallenta e va piano fino a quando scorge una anziana tutta sola che fissa il taxi. L’uomo prosegue e, uscito dalla strada a senso unico, torna al punto in cui aveva scaricato la cliente. “Dove l’ avevo scaricata all'andata noto di nuovo la stessa anziana che si avvicina alla mia cliente. Sono montato e le ho detto "Mi scusi aspetta questa donna?". E lei "No, aspetto un'altra persona". Le chiedo: "Ma lei abita in via Piavon 6?. E lei" Sì, devo dare delle cose importanti alla signora Rossi".
Qui il sospetto cresce. "Mentre parlavo alla anziana la cliente si é infastidita e mi ha intimato di farmi gli affari miei. Poi è montata, e mi ha detto "vai in stazione". Prosegue il tassista: "Aveva uno zainone grosso, senza farmi vedere ho scritto a mio fratello, anche lui tassista, un messaggio e gli ho chiesto di mandare la polizia in via Piavon 6. Mio fratello mi ha detto di avvisarlo quando ero a dieci minuti dalla stazione. L'ho avvisato, lui ha chiamato i carabinieri dando marca modello e numero di taxi, loro mi aspettavano. La donna aveva mangiato la foglia e ha voluto farsi fermare prima, andando in escandescenze. Allora mi sono fermato al piazzale Atvo l'ho fatta smontare e l'ho seguita piano piano. Lei di fronte alla stazione si è accorta e si è rifugiata all'Hotel Tritone, ma i carabinieri mi hanno visto e si sono fiondati verso di me. Sono stati bravissimi, come in un film, gli ho detto dov'era e l'hanno presa".
Infine: "Loro non sapevano nulla di Ceggia e si erano mossi per fare il fermo chiamati da mio fratello e da me, il bello è venuto fuori in caserma, quando il militare mi ha detto "ci hai visto bene, perché il figlio aveva nel frattempo denunciato il furto alla mamma anziana ai colleghi di San Dona' ".
Chiude: "Dopo anni noti le cose e così è stato lunedì. Sono felicissimo di aver fatto il mio dovere di cittadino e di avere aiutato quella anziana". La ladra nel frattempo aveva tentato di cancellare messaggi e tracce. Ma non è bastato.
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