Ecco chi sono i cinesi che vogliono rifare il porto di Venezia

Leader mondiali nella costruzione di gru portuali. Un consorzio di imprese, il 4C3. Dove la parte del leone la fa China communications, azienda leader nelle strutture portuali a livello mondiale. Song Debin, general manager dell'Overseas Marketing...
Il sindaco Brugnaro, il presidente del porto Costa e Song Debin, rappresentante dei cinesi 4C3
Il sindaco Brugnaro, il presidente del porto Costa e Song Debin, rappresentante dei cinesi 4C3

VENEZIA.Un consorzio di imprese, il 4C3. Dove la parte del leone la fa China communications, azienda leader nelle strutture portuali a livello mondiale. Song Debin, general manager dell'Overseas Marketing Development for Europe and Middle East di CCCG, che fa parte del Consorzio, ha annunciato venerdì i programmi della società per l’Italia e il (possibile) futuro porto Off shore di Venezia.. «Pronti non solo a progettare, ma anche a partecipare alla gara per la costruzione della piattaforma e dei servizi», ha detto.

E pronti a finanziarne una parte. La CCCG è leader mondiale nella costruzione di grandi gru portuali. Ha oggi nel mondo investimenti per 60 miliardi di euro. Una cifra enorme e un’organizzazione che segue centinaia di cantieri in tutto il mondo. Il più importante è adesso quello cinese per la costruzione di un ponte lungo 49 chilometri per collegare il porto di Hong Kong a Macao, in Cina. «Otto su dieci fra i grandi porti del mondo», ha spiegato Song, «sono stati ristrutturati dalla nostra società».

I cinesi hanno anche due partner italiani per la progettazione del Voops (Venice off-shore on-shore system), che comprende la piattaforma e la logistica a terra, nell’area ex Montesyndial, con la sistemazione della zona e il trasporto dei container sui “mama vessel”, battelli attrezzati. Soci sono la Ambiente di Marghera, presieduta dall’ex docente di Ca’ Foscari Gabriella Chiellino e la romana 3TI di Alfredo Ingletti. (a.v.)

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