Ecco chi è l'idraulico che stampava nella sua casa di Dolo banconote false

DOLO. «Siamo sconvolte non immaginavamo che Fabio e la sua compagna fossero accusati di cose così gravi. Abbiamo visto arrivare i carabinieri due giorni fa, e poi ci hanno spiegato che portavano via un macchinario. Di cosa si trattasse non ce l’hanno spiegato. Fabio lavorava come idraulico. È sempre stato un bravo ragazzo».
A parlare così, colpite da quanto è successo, sono la mamma e la cognata di Fabio Da Prat che abitano accanto all’abitazione dell’uomo accusato di essere un falsario banconote con uno specifico macchinario che aveva in casa.
L’uomo, incensurato, ora è in carcere ed è quello che si definisce un vero e proprio insospettabile, senza alcun precedente penale e senza esperienza “nel settore”. Lavora come idraulico per una azienda del posto. Anche i colleghi di lavoro avevano perso le sue tracce.

«I carabinieri ci hanno detto che sta bene», dice sconcertata e addolorata fra le lacrime la mamma 84 enne, «speriamo che tutto questo si risolva al più presto. Mio figlio è sempre stato una brava persona».
L’uomo però che viveva insieme alla compagna Serena Spadoni in via Brenta Secca a Sambruson di Dolo ai confini con Lughetto di Campagna Lupia, non versava in buone condizioni economiche a causa anche di un precedente divorzio.
«Non ho mai saputo», spiega la cognata, «e mai potevo lontanamente immaginare che avesse un macchinario per fabbricare banconote false. Per me e la mia famiglia, Fabio e la sua nuova compagna stavano conducendo la vita di sempre».

La mamma spiega come il figlio nel suo lavoro, quello di idraulico sia molto apprezzato. «Ha lavorato nella sistemazione delle scuole come idraulico», spiega, «certo non guadagnava granché». Ma nulla lasciava presagire che l’uomo fosse implicato in un giro di falsari insieme alla convivente, arrestata anche lei dai carabinieri. Ieri nel cortile della casa di Fabio Da Prat c’erano alcune auto fra le quali quella sua e quella della convivente. La famiglia spera visto che si tratta di un incensurato che almeno possano essere date a lui e alla compagna misure diverse dalla carcerazione. —
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