«È una bronchite», muore due ore dopo
TEGLIO VENETO. I familiari di una donna di Teglio Veneto, deceduta il 27 gennaio scorso, all’età di 58 anni per una grave insufficienza respiratoria, hanno presentato in questi giorni un esposto alla Procura di Pordenone per valutare il comportamento del personale medico intervenuto durante i soccorsi. In particolare il marito della donna vuole fare luce sulla condotta tenuta dalla guardia medica.
Non risultano per il momento indagati, ma i magistrati hanno già chiesto (e ottenuto immediatamente) la collaborazione dell’Usl 4 del Veneto orientale. Intanto i congiunti della deceduta si sono rivolti ai consulenti dello Studio 3A, con l’obiettivo di accertare se vi siano state o meno delle negligenze. La cronaca di quel giorno resterà per sempre impressa nella memoria del marito che non si capacita di quanto accaduto.
Alle 11 di quel mattino la donna iniziò ad accusare problemi respiratori e ad emettere un rumore preoccupante alla gola. La donna stava lottando da tempo con alcune patologie, che ne avevano indebolito il fisico. Il marito, 61enne, sempre più allarmato, ha prima chiamato il suo medico di base, ma questi era impegnato in un corso, e ha consigliato di contattare la guardia medica. Il consorte ha contattato subito il medico di guardia, ma, secondo quanto riferisce lo Studio 3A, questi si sarebbe presentato solo alle 14. 30. L’operatore sanitario di turno è un libero professionista che effettua servizio di guardia medica e continuità assistenziale per l’Usl 4. «A questo punto», riferiscono dalla 3A, « la guardia medica ha prescritto due medicinali, il Bentelan e il Mucosolvan e il marito gli ha fatto presente che il quadro clinico non andava sottovalutato. A questo punto la guardia medica avrebbe preso a male parole il marito della signora, andandosene sbattendo la porta». Si è così consumato il dramma dalle conseguenze irreparabili. Il 61enne si è recato in farmacia a comprare i farmaci e al ritorno ha trovato la moglie con le labbra viola. Non respirava più. Disperato ha contattato il Suem 118 e, su indicazione dell’operatore, ha praticato il massaggio cardiaco, continuando a premere per 45 minuti. Tutto è stato inutile. Il Suem ha constatato il decesso. Il medico del 118 ha avvertito la guardia medica dell’evoluzione tragica del quadro clinico della donna, chiedendo spiegazioni del suo operato, invitando poi il marito a rivolgersi al Tribunale dei diritti del Malato. L’esposto è stato trasmesso anche alla stazione dei carabinieri di Villanova. Nel documento si chiede di accertare le responsabilità dell’accaduto e di acquisire le cartelle cliniche, i tabulati telefonici, le registrazioni delle telefonate alla guardia medica, il registro delle uscite e, qualora necessario, la riesumazione della salma con l’esame Total-body.
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