"È spirato sereno. Abbiamo voluto donare le cornee"

I familiari spiegano perché hanno cercato una cura non ufficiale per il ragazzo di 19 anni morto per un tumore al cervello. E raccontano la sua lotta per vivere fino all'ultimo momento. "Da due mesi non apriva più gli occhi. Poi un giorno li ha riaperti, ha alzato la testa, ha guardato sua madre. E li ha richiusi per sempre"
Abbiamo scoperto la malattia di Luca a giugno 2014: subito l'operazione, ma la diagnosi è stata triste e terribile. Luca è stato trattato subito con radioterapia e chemioterapia, che ha affrontato da uomo in maniera eccellente. Ma la malattia si è rivelata subito aggressiva e veloce in un giovane ragazzo nel fiore della vita, amante dell'informatica e tifoso del Milan. Purtroppo la chemioterapia ad un certo punto non ha funzionato, era troppo tossica per il suo fisico. Da qui la nostra ricerca di terapie alternative per cercare di alleviare almeno i dolori e le complicazioni, soprattutto la spasticità, nella speranza di trovare anche la cura miracolosa.
È iniziata così la terapia con la cannabis e il miglioramento si è notato subito, sia per il dolore neuropatico che per la spasticità: la terapia ha migliorato la sua qualità di vita, dandoci la speranza di poter ancora fare qualcosa. Purtroppo non è risultata efficace per fermare il tumore, in breve sono sorti problemi di deglutizione e linguaggio. Da dicembre Luca era allettato. A gennaio una grave crisi neurovegetativa: è stato ricoverato in terapia intensiva neurochirurgica. E, nonostante altre 5 gravissime crisi Luca non ha mai mollato, restando aggrappato alla vita con tutta l’energia rimastagli, grazie anche alle continue amorevoli e competenti cure della madre e dei familiari che lo hanno assistito giorno e notte. Un grazie particolare ad Amedeo, Tiziano e Marta per l’aiuto. Grazie alla competenza dei medici e del personale infermieristico della Terapia Intensiva Neurochirurgica e alla terapia con la cannabis, Luca in questi mesi non ha mai dimostrato dolore e abbiamo potuto vedere la completa assenza di spasticità, altrimenti inevitabile. Per 5 volte ha rischiato di morire, ma grazie all’amore di mamma Chiara e dei familiari è tornato a noi.
Di fronte all'ultima crisi non ce l’ha più fatta, e venerdì ci ha lasciato. Da due mesi non apriva più gli occhi: mentre i battiti scendevano da 160 a 30, ha aperto i suoi meravigliosi occhi azzurri, ha alzato la testa, ha guardato sua madre, poi ha riabbassato la testa, chiuso gli occhi. È andato in paradiso sereno. Un meraviglioso regalo a mamma Chiara. Perché non si fermi la vita, abbiamo deciso di donare i suoi meravigliosi occhi, così che vivano ancora e diano la vista a qualcuno. In tutto questo tempo tutta Roncade, e tanti altri gruppi di preghiera hanno pregato per Luca, ma purtroppo a nulla è servito.
I familiari di Luca

 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia