È ritornata a San Marco l’antica ruota restaurata

Il Patriarca e il sindaco “inaugurano” il mosaico composto da 560 piccole tessere Moraglia: «Riscoprire la nostra identità e offrire un’accoglienza senza sconti»
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 27.06.2015.- Presentazione restauro Rosone Madonna Nicopeia. Basilica di San Marco. Patriarca Francesco Moraglia, Sindaco Luigi Brugnaro con moglie e figlio.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 27.06.2015.- Presentazione restauro Rosone Madonna Nicopeia. Basilica di San Marco. Patriarca Francesco Moraglia, Sindaco Luigi Brugnaro con moglie e figlio.

VENEZIA. In Basilica il patriarca Francesco Moraglia e il sindaco Luigi Brugnaro hanno guardato ammirati l’antica ruota restaurata del pavimento, la più vicina all’altare della Madonna Nicopeia, che ieri è stata restituita alla città. Patriarca e sindaco hanno elogiato tutti coloro che hanno permesso l’operazione. Il presule ha ringraziato la Ideal Work, l’azienda trevigiana finanziatrice, che «ha dimostrato lungimiranza. In questo contesto attuale siamo chiamati a riscoprire la nostra identità per poterla offrire e poter rimanere radicati in un’accoglienza senza sconti. Dobbiamo accogliere tutti e dobbiamo anche essere consci della nostra storia, della nostra identità. Nella città rimane qualcosa che va oltre la dimensione religiosa. L’intervento è qualcosa che richiama la nostra fede e, quindi, una fede che vuol dire qualcosa di buono alla società anche oggi».

Sul restauro della ruota musiva il sindaco Brugnaro ha evidenziato: «È un piccolo pezzo ma la vita è fatta di piccoli pezzi, anche il mare è fatto di gocce. È il momento di un valore nuovo al lavoro dell’impresa fatta da lavoratori e imprenditori che hanno responsabilità sociale, che comprendono come bisogna mettersi in gioco. In questo caso è qualcosa di simbolico e la simbologia è importante per comprendere dove andiamo».

Il mosaico (diametro di 120 centimetri) rappresenta uno dei quattro elementi dell’Apocalisse ed è composto di circa 560 pezzi. Ci sono voluti otto mesi di delicato restauro conservativo (tre per i rilievi grafici e fotografici, cinque in laboratorio) affidato alle maestranze della Procuratoria di San Marco dirette dal Proto architetto Ettore Vio in collaborazione con la Fondaco srl. Il lavoro certosino realizzato nel pavimento tessulare marciano ha comportato numerose operazioni: dal trasferimento della ruota allo smontaggio dei tasselli, dalla pulitura alla ricollocazione dei tasselli recuperati su un apposito rilievo fotografico rovesciato, dalla realizzazione dei tasselli mancanti con marmi e pietre della stessa provenienza e colorazione tagliati e limati uno ad uno all’inserimento della ruota restaurata sotto la cupola di San Giovanni. Grande è stata la soddisfazione espressa durante i due momenti della cerimonia. La presentazione si è tenuta nel cortiletto del Sant’Uffizio, la benedizione in Basilica di fronte all’altare della Beata Vergine Nicopeia. È stata l’occasione della prima uscita ufficiale della Procuratoria di San Marco con alcuni procuratori, Carlo Alberto Tesserin, Pierpaolo Campostrini, Paolo Chiaruttini. Don Antonio Senno ha ricordato i vari compiti dell’Ente: «Custodisce, conserva, amministra la Cattedrale, patrimonio della fede e dell’umanità».

Nadia De Lazzari

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