È priva di luci una bicicletta elettrica su tre

Fuori norma 27 veicoli su 80 controllati dai vigili. A dicembre l’incidente che costò la vita a una 14enne

CHIOGGIA. Una bici elettrica su tre, dopo i controlli effettuati dalla polizia locale, è risultata irregolare e soprattutto priva di luci di posizione sia anteriori che posteriori. Nel dicembre scorso, infatti, secondo i dati forniti proprio dal comando della polizia locale di Chioggia, su 80 veicoli controllati ben 27 sono risultati fuori norma, facendo così scattare sanzioni per la mancanza dei dispositivi di illuminazione in 25 casi, mentre due sono stati multati per il trasporto sul sellino di una seconda persona che, va ricordato, non è ammesso dal codice della strada, nonostante sia cattiva abitudine viaggiare in due sulla stessa bici elettrica, dove uno pedala spesso in piedi ed il trasportato è invece seduto sul sellino.

Evidentemente non è servito da lezione l’incidente nel dicembre scorso che è costato la vita, sulla Romea, alla quattordicenne Chiara Pavanello.

La ragazza, anche in quel caso, stava percorrendo la statale per recarsi in un locale, assieme ad altri amici, in sella con un’amica a fari spenti nella stessa bici elettrica quando venne travolta ed uccisa da un’auto che, proprio a causa del buio e della mancanza di segnalazioni luminose nel velocipede, non riuscì ad evitare l’impatto. Furono giorni di grande presa di coscienza quelli che seguirono la morte di Chiara.

Durante la fiaccolata sul Lungomare, in chiesa durante i funerali, l’appello rivolto dagli amici di Chiara ai loro coetanei, dai genitori e persino dal vescovo che officiò il rito funebre, andava nella direzione di intimare a tutti di accendere le luci sulle bici elettriche, appello a quanto pare rimasto inascoltato se è vero che molti continuano a girare senza illuminazione ed anche in due sul sellino dello stesso mezzo. «Un’adeguata visibilità del proprio mezzo», afferma il comandante della polizia locale, Michele Tiozzo, «può sicuramente prevenire incidenti drammatici e salvare vite, dato che negli impatti tra cicli e autovetture sono frequenti i casi di decesso o di lesioni gravissime. Per questo si è ritenuto che la polizia locale avesse il dovere morale, oltre che istituzionale, di contribuire alla sicurezza dei ciclisti effettuando ripetuti controlli sui veicoli a pedalata assistita. «Ancora una volta», conclude il comandante, «lanciamo un appello alle famiglie dei giovani ciclisti affinché controllino le condizioni dei veicoli usati dai loro ragazzi, specialmente adesso che la bella stagione aumenterà il numero delle biciclette in circolazione. Un faro acceso può davvero salvare la vita».

Daniele Zennaro

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