È morto Lino Zaffalon, il “moro”

Elettrauto per una vita, aveva fondato l’attività in via San Donà

MESTRE. L'ultimo saluto al “moro”. È mancato venerdì pomeriggio al Policlinico San Marco, amorevolmente assistito dai suoi famigliari, Lino Zaffalon, (in foto) 74 anni, per tutti il “moro”, uno dei vecchi elettrauti di Mestre, di quelli che oggi stanno scomparendo.

Una vita, la sua, passata a sporcarsi le mani con i motori, ad aggiustare auto, a sentire i “rumori del motore” per capire cosa non andava. “Moro” era un soprannome, perché faceva il mestiere da quando era piccolo, era scuro di carnagione e non portava i guanti perché non si usava, quindi le mani erano sempre scure e sporche di olio e grasso.

Nel 1976 è diventato titolare dell'attività Elettrauto Moro di via San Donà, poi passata al figlio Massimo Zaffalon. Lino l’ha aiutato finché ha potuto, anche dopo essere andato in pensione. Durante la sua carriera ha lavorato come elettrauto da Aldo, davanti all'ex Umberto I, al servizio Ace dei Quattro Cantoni: era conosciuto da tutti a Mestre, a Carpenedo, dove abitava in viale don Sturzo, e a Favaro. In pensione dal 1996, non ha mai smesso di dare una mano al figlio, quasi fino alla fine.

Oltre a Massimo, lascia l’altra figlia Alessandra e la moglie Graziella. I funerali si terranno mercoledì, giorno in cui avrebbe compiuto 75 anni, alle 11 nella chiesa di San Pietro Orseolo di viale don Sturzo e saranno celebrati da don Corrado Cannizzaro. (m.a.)

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