E' morto Carlo Azeglio Ciampi, aveva 95 anni

ROMA. E' morto a Roma l'ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Era nato a Livorno il 9 dicembre 1920, aveva 95 anni. E' stato il decimo Presidente della Repubblica dal 1999 al 2006. Fu governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993, presidente del Consiglio dei ministri (1993-1994), Ministro del tesoro e del bilancio e della programmazione economica (1996-1997), poi Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica (1998-1999).
La morte è avvenuta in una clinica romana. Nelle scorse settimane era stato ricoverato per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. I funerali si svolgeranno a Roma.
Nella storia della Repubblica, Ciampi fu il primo presidente del Consiglio e il primo capo dello Stato non parlamentare. Fu anche il secondo Presidente della Repubblica eletto dopo essere stato governatore della Banca d'Italia, preceduto da Luigi Einaudi nel 1948.
Il cordoglio di Matteo Renzi. "L'abbraccio del Governo alla signora Franca. E un pensiero grato all'uomo delle Istituzioni che ha servito con passione l'Italia". Così il premier Matteo Renzi sui social:
L'abbraccio del Governo alla signora Franca. E un pensiero grato all'uomo delle Istituzioni che ha servito con passione l'Italia #Ciampi
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 16 settembre 2016
Mattarella: "Un grande italiano e un grande europeo". "Gli italiani non dimenticheranno il presidente Ciampi. Continueranno ad apprezzarlo, e a considerarlo un esempio di competenza, di dedizione, di generosità, di passione. Ai suoi familiari e ai suoi amici, accanto al ricordo incancellabile dei momenti più intimi, il privilegio e la responsabilità di tenere viva la memoria pubblica di Carlo Azeglio Ciampi. Sono certo che tutte le Istituzioni saranno al loro fianco e daranno loro il massimo sostegno". Lo scrive il Capo dello Stato Sergio Mattarella, ricordandone la figura di "grande italiano e grande europeo".
Il telegramma di Papa Francesco alla moglie Franca. Carlo Azeglio Ciampi "ricoprì le pubbliche responsabilità con signorile discrezione e forte senso dello Stato". Lo sottolinea il Papa in un telegramma alla signora Franca. "Nel ricordare la sincera amicizia che legava questo illustre uomo delle istituzioni a San Giovanni Paolo secondo, elevo fervide preghiere di suffragio invocando dal Signore per la sua anima la pace eterna. Con tali sentimenti invio a lei e ai congiunti la benedizione apostolica".
Per Matteo Salvini un traditore come Napolitano. "La morte è sempre una brutta notizia, di fronte alla quale si deve preghiera e cordoglio. Politicamente parlando Ciampi è uno dei traditori dell'Italia e degli italiani, come Napolitano, Prodi e Monti". Così si è spresso Matteo Salvini in diretta su SkyTg24. Di Carlo Azeglio Ciampi il leader della Lega ha detto ancora che "si porta sulla coscienza il disastro sulle spalle di 50 milioni italiani. Rispetto per la morte ma politicamente, come per Napolitano, lo considero uno da processare come traditore".
Il pensiero di Fiorello che lo imitò tante volte. Arriva sui social anche il ricordo di Fiorello, storico imitatore di Ciampi. "L'ho imitato per anni. Ci chiamò in diretta a 'Viva Radio2'. Era dotato di ironia come tutti i livornesi. Addio presidente #Ciampi". Ciampi aveva sempre mostrato simpatia per la parodia dello showman, di cui si ricorda in particolare il modo divertente di scandire le parole come l'affermazione "Care italiane e cari italiani, è giunnnn-to il momento..." poi diventata tormentone.
Imitato per anni . Ci chiamò in diretta a "W radio2"
— Rosario Fiorello (@Fiorello) 16 settembre 2016
Dotato di ironia come tutti i Livornesi . Addio Presidente#Ciampi
La sua storia. Ha conseguito la laurea in Lettere e il diploma della Scuola Normale di Pisa nel 1941, e la laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Pisa nel 1946. In questo ultimo anno è stato assunto alla Banca d'Italia, dove ha inizialmente prestato servizio presso alcune filiali, svolgendo attività amministrativa e di ispezione ad aziende di credito.
Nel 1960 è stato chiamato all'amministrazione centrale della Banca d'Italia, presso il Servizio Studi, di cui ha assunto la direzione nel luglio 1970. Segretario generale della Banca d'Italia nel 1973, vice direttore generale nel 1976, direttore generale nel 1978, nell'ottobre 1979 è stato nominato Governatore della Banca d'Italia e presidente dell'Ufficio Italiano Cambi, funzioni che ha assolto fino al 28 aprile 1993. Dall'aprile 1993 al maggio 1994 è stato Presidente del Consiglio, presiedendo un governo chiamato a svolgere un compito di transizione.
Durante la XIII legislatura è stato Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, nel governo Prodi (dall'aprile 1996 all'ottobre 1998) e nel governo D'Alema (dall'ottobre 1998 al maggio 1999). Dal 1993 Governatore onorario della Banca d'Italia e dal 1996 membro del consiglio di amministrazione dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Ha ricoperto numerosi incarichi di rilevanza internazionale, tra cui quelli di: presidente del Comitato dei governatori della Comunità europea e del Fondo europeo di cooperazione monetaria (nel 1982 e nel 1987); vice presidente della Banca dei regolamenti internazionali (dal 1994 al 1996); presidente del Gruppo Consultivo per la competitività in seno alla Commissione europea (dal 1995 al 1996); Presidente del comitato interinale del Fondo Monetario Internazionale (dall'ottobre 1998 al maggio 1999).
Dall'aprile 1993 al maggio 1994, Ciampi ha governato durante una fase di difficile transizione istituzionale ed economica. Il referendum elettorale e la congiuntura sfavorevole caratterizzata da un rallentamento della crescita economica richiedevano immediate risposte.
Il governo Ciampi ha garantito l'applicazione della nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, attraverso il complesso lavoro per la determinazione dei collegi e delle circoscrizioni elettorali, e il passaggio da un Parlamento profondamente rinnovatosi tra la XI e la XII legislatura. Sul piano economico gli interventi più significativi sono stati rivolti a costituire il quadro istituzionale per la lotta all'inflazione, attraverso l'accordo governo-parti sociali del luglio del 1993, che segnatamente ha posto fine ad ogni meccanismo di indicizzazione ed ha individuato nel tasso di inflazione programmata il parametro di riferimento per i rinnovi contrattuali. Inoltre il governo Ciampi ha dato avvio alla privatizzazione di numerose imprese pubbliche, ampliando e puntualizzando il quadro di riferimento normativo e realizzando le prime operazioni di dismissione (tra cui quelle, nel settore bancario, del Credito italiano, della Banca commerciale italiana, dell'IMI).
Come Ministro del Tesoro e del Bilancio del governo Prodi e del governo D'Alema Ciampi ha dato un contributo determinante al raggiungimento dei parametri previsti dal Trattato di Maastricht, permettendo cos la partecipazione dell'Italia alla moneta unica europea, sin dalla sua creazione.
Tra i provvedimenti più significativi di questo periodo si ricorda la manovra correttiva della politica di bilancio varata nel settembre del 1996 dal governo Prodi, che ha consentito un abbattimento di oltre 4 punti percentuali del rapporto indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni rispetto al prodotto interno lordo, il parametro di Maastricht di più arduo conseguimento per il nostro Paese.
Il 13 maggio del 1999 è stato eletto, in prima votazione, decimo Presidente della Repubblica Italiana.
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