E' morto Bruno Filippini, lutto nel mondo sindacale veneto

Malato da tempo, si è spento a Verona. Figura storica del sindacato, era giunto ai vertici regionali del comparto chimico Cgil ed era stato assessore comunale a Venezia  
Bruno Filippini durante un comizio a Porto Marghera
Bruno Filippini durante un comizio a Porto Marghera
VENEZIA. Si è spento a Verona, dove era ricoverato dopo che le sue condizioni di salute si erano ulteriormente aggravate, Bruno Filippini, storico leader sindacale del comparto chimici a Porto Marghera ed ex assessore comunale.
 
Classe 1949, una vita passata in fabbrica a Porto Marghera. Filippini era malato da tempo. Grande il cordoglio del mondo sindacale e politico veneto alla notizia della sua morte.
 
Filippini cominciò a lavorare come operaio nei primi anni Settanta con la nascita del Petrolchimico 2, dove fu protagonista di mille battaglie sindacali con i chimici della Cgil. Entrato in Consiglio di fabbrica, divenne segretario provinciale e poi regionale della categoria.
 
In prima linea fin dal 1971 ai tempi delle prime fughe di fosgene, sempre negate dall’azienda, negli anni Ottanta fu uno di quegli operai entrati nel mirino delle Brigate Rosse, la sua foto la trovarono anche in un covo Br. Tanto che per molti mesi fu costretto a muoversi sotto scorta, una scorta particolare fatta da militanti (ben equipaggiati) del Pci, il partito cui approdò fin da giovane dopo una parentesi in Potere Operaio.
 
Più tardi con Sergio Cofferati, all’epoca segretario nazionale dei chimici Cgil, fece la battaglia contro la privatizzazione della chimica. Alla fine anni Novanta fu tra coloro che scrissero, nero su bianco, l’accordo di programma per Porto Marghera. Poi arrivò l’esperienza in Comune, prima come Consigliere comunale con la giunta Cacciari (2005-2010), quindi da assessore (Casa e Patrimonio) 2010-2014.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia