È malata e pericolosa. Dove va ricoverata?

Salzano. Il giudice ritarda la sentenza su Cristiana Corbetto, che uccise la madre con 17 coltellate

SALZANO. Ieri, il giudice veneziano Alberto Scaramuzza avrebbe dovuto leggere la sentenza nei confronti di Cristiana Corbetto accusata di aver ucciso la madre. Ma, sorprendendo tutti, dopo due ore di camera di consiglio, ha rinviato la lettura della sentenza a venerdì 3 aprile, in attesa di capire che cosa accadrà ai pazienti rinchiusi negli Ospedali psichiatrici giudiziari, che da oggi devono chiudere i battenti per legge.

Per lo psichiatra Alessandro Marcolin, la 53enne di Salzano è del tutto incapace di intendere e volere ed è anche socialmente pericolosa. Era stato lo stesso giudice dell’udienza preliminare a incaricarlo di compiere l'esame psichiatrico dell'indagata. La donna è accusata di aver ucciso la madre di 80 anni con 17 coltellate. A chiedere la perizia psichiatrica era stato il difensore, l'avvocato Gabriele Civello, richiesta alla quale il pubblico ministero Angela Masiello non si era opposta. Cristiana Corbetto doveva rispondere di omicidio volontario aggravato e già era stata sottoposta da parte di due psichiatri all'esame, ma i due medici erano giunti a conclusioni opposte. Per il consulente dell'accusa era solo parzialmente incapace e per giunta pericolosa socialmente, mentre per il consulente della difesa era totalmente inferma e soprattutto non era pericolosa. Per il magistrato, nominare un perito era stata per questo una strada obbligata: stabilire le condizioni di salute mentale della donna era fondamentale. Se il perito l'avesse giudicata solo in parte inferma di mente, avrebbe ottenuto uno sconto di pena che, aggiunto a quello di un terzo per il rito abbreviato che il suo avvocato aveva scelto, avrebbe abbattuto notevolmente la condanna.

L'omicidio risale al 3 gennaio 2014 ed era maturato in un clima di grande tensione, con le preoccupazioni della madre per le condizioni di salute della figlia: Giuseppina Baiano, 80 anni, si era rivolta a un legale per avviare le procedure per la nomina di un amministratore di sostegno per la figlia, temendo che disperdesse l'eredità che le aveva lasciato la sorella. Una decisione fonte di molte discussioni tra le due, anche perché Cristiana si era convinta che la madre volesse rinchiuderla in un ospedale psichiatrico e si opponesse alla relazione con un uomo conosciuto da poco. Alla fine la tragedia è esplosa nel giorno in cui l'anziana aveva preso appuntamento con un avvocato. Corbetto si era alzata alle 6, era andata in cucina, aveva afferrato un coltello e l’aveva colpita al collo e mettendole un fazzoletto sulla bocca per impedire che urlasse.

Giorgio Cecchetti

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