È la notte della «Super Luna»: mandateci le vostre foto più belle

Il nostro satellite è nel punto di perigeo, cioè nel momento di massima vicinanza alla Terra. Oscurerà persino le stelle cadenti di San Lorenzo: tutti con gli occhi al cielo
epa04346762 A plane is silhouetted against the moon as it is seen from Kalchreuth, Germany, 08 August 2014. EPA/DANIEL KARMANN
epa04346762 A plane is silhouetted against the moon as it is seen from Kalchreuth, Germany, 08 August 2014. EPA/DANIEL KARMANN

VENEZIA. «Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna?», si domandava Leopardi. Ce lo chiederemo anche noi stasera, notte di San Lorenzo, quando la Luna brillerà in tutta la sua bellezza, illuminando la notte di un magico chiarore. Non si tratta di un’illusione ottica, ma di un fenomeno che si manifesta ogni 412 giorni quando la Luna è al perigeo, il momento di massima vicinanza alla Terra. La «Superluna», com’è stata battezzata, sarà più vicina di 50 chilometri rispetto alla distanza usuale che varia dai 382 mila ai 400 mila. La «super-luna» si alza alle 18.51 ed è completamente piena alle 19.11.

Anche per questo saprà di sicuro calamitare lo sguardo di molti, incantandoli con il suo irresistibile fascino. Quest’estate il fenomeno si è già verificato lo scorso 12 luglio, ma con un cielo nuvoloso, ed è atteso per i prossimi 10 agosto e 8 settembre. La diversità del paesaggio veneto permetterà di ammirare la signora argentata non solo dalle città, ma anche dal litorale veneziano, dalle montagne bellunesi, dai Colli Euganei o dal Montello.

Invitiamo i lettori che ne immortalano lo splendore a inviarci le loro fotografie a cronaca.mestre@nuovavenezia.it: saranno inserite in una speciale fotogallery dedicata alla Luna. Le più suggestive troveranno posto anche sul giornale cartaceo. Certo, non sarà vicina come quella descritta da Italo Calvino nelle «Cosmicomiche», quando la distanza era di soli pochi metri e la si poteva sfiorare «tendendo le braccia, ritti in equilibrio sull’ultimo piolo» di una scala. Ma sarà sempre la Luna, quella che Vincenzo Bellini omaggia nella «Norma» attraverso la preghiera di una sacerdotessa che, guardandola, si rivolge a lei chiamandola «Casta Diva».

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