È guerra aperta tra Marchi e Orsoni: «Save abbandona il progetto Tessera»

La società aeroportuale si tira indietro rispetto al progetto del Quadrante di Tessera: senza le aree Save sarà più difficile realizzare il nuovo stadio

VENEZIA. La Save, società di gestione dell'aeroporto Marco Polo di Venezia, abbandona il progetto del cosiddetto «Quadrante di Tessera» che, in uno scambio di aree con il comune di Venezia, avrebbe permesso la realizzazione del nuovo stadio. Lo ha annunciato oggi il presidente di Save, Enrico Marchi, addossandone le responsabilità, dopo l'accordo raggiunto con le precedenti giunte comunali guidate Massimo Cacciari, all'attuale sindaco di Venezia Giorgio Orsoni.

Senza Save e le sue aree sarà impossibile nei pressi dell'aeroporto realizzare lo stadio mentre la società potrà realizzare la seconda pista aeroportuale «perché - ha ricordato Marchi - è nel masterplan già approvato dall'Enac. Abbiamo già dei terreni acquisiti e poi con il masterplan definitivo entro 18 mesi procederemo all'esproprio delle aree che ci mancano». «Questo - ha sottolineato - non è un progetto di Save ma è un progetto nazionale che riguarda il terzo aeroporto intercontinentale italiano». «Abbiamo preso atto - ha detto Marchi - che di fronte alle lungaggini del Comune e ad una certa malafede non si potrà fare questo grande progetto. Quando il ministero convocherà le parti ribadiremo ciò che abbiamo detto in questi anni; spiegheremo i motivi per cui avevamo acquistato le aree da scambiare, il dialogo che ci ha visto sempre d'accordo con Enac, faremo presente le difficoltà dettate dal cambiamento di posizione del Comune che, sottolineo, non è in grado di mantenere non solo la parola ma un contratto».

Marchi, in una lunga conferenza stampa stamane nella sede Save, ha ricordato i vari passaggi che hanno portato alla redazione del primo piano firmato con Cacciari, poi i sopravvenuti problemi legati al nuovo regolamento Enac. Ma ha ricordato anche le proposte fatte da Save per risolvere il problema e realizzare aree a vantaggio del Comune per 334.000 metri quadrati (per lo più verde e cittadella dello sport, con stadio) e 30mila metri quadrati a Save in funzione aeroportuale.

Marchi: «Orsoni è miope». «Il sindaco Giorgio Orsoni ha dimostrato miopia, e il fatto che ancora una volta a Venezia non si possa fare nulla a vantaggio della crescita della città, specie in termini occupazionali». Così Enrico Marchi, presidente di Save, la società di gestione dell'aeroporto Marco Polo di Venezia, ha definito l'atteggiamento del sindaco di Venezia, Orsoni, nella vicenda del cosiddetto «Quadrante di Tessera». Ad Orsoni Marchi - «lettere alla mano» - ha imputato anche il fatto che il Comune avrebbe cercato di «scavalcare Save» (proprietaria dell'aeroporto e delle aree interessate al progetto ed acquistate per questo) rivolgendosi direttamente ad Enac.

«Orsoni probabilmente - ha aggiunto Marchi - ha qualche problema con la mia persona, ma questo non è per volontà mia. Forse perché era una delle tante persone che avrebbe ambito a fare il presidente dell'aeroporto, come era una delle tante persone che attorno allo scalo veneziano lavorava con ricche consulenze». «Per quanto mi riguarda - ha concluso - io non ho mai avuto l'ambizione, e non l'ho neppure oggi, di fare il sindaco di Venezia; forse lui aveva quella di fare il presidente della Save».

Orsoni: "Differenza tra noi e Save è che noi perseguiamo l'interesse pubblico". «Non è mia intenzione rispondere alle provocazioni, rilevo tuttavia una profonda differenza fra il Comune di Venezia e Save: noi perseguiamo l'interesse pubblico, loro quello privato». Questa la risposta - in una nota - data dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni in merito alle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Save, Enrico Marchi, che l'aveva attaccato sul progetto del cosiddetto "Quadrante di Tessera".
 

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