È festa per piazzale Candiani. A Mestre apre la multisala del rilancio

MESTRE. Il nuovo piazzale Candiani si è presentato oggi ai mestrini. Alle 18.30 il sindaco Giorgio Orsoni inaugurerà la nuova piazza, consegnandola con una cerimonia alla città. Poi alle 19.30 settecento invitati, tra cui il primo cittadino, hanno partecipato alla festa di inaugurazione del nuovo Img Cinemas, la multisala che si appoggia al centro culturale progettato da Mainardis e Cappai, completandone lo sviluppo con una moderna sala cinematografica con sei sale e tante novità tecnologiche per un investimento di 14 milioni di euro. Gianantonio e Daniele Furlan hanno organizzato un light dinner e offriranno la visione in anteprima nazionale del film della 20th Century Fox, “I sogni segreti di Walter Mitty”, diretto e interpretato da Ben Stiller.
Insomma, Mestre oggi fa festa per un progetto di riqualificazione urbana che mette insieme l’arte (la pavimentazione policroma disegnata dall’artista Luigi Gardenal), l’architettura di Giovanni Caprioglio e un piano di recupero urbano, nato dall’accordo tra Comune e privati, che cambia il volto di un’area finora degradata. Per una volta, nei disagi dei cantieri nel centro, si fa festa e si ha l’impressione di una modernità quasi insolita per Mestre.
Il completamento del centro culturale comprende la grande hall al piano terreno con box office, caffetteria bistrot e bookshop, che aprono da oggi con i marchi di Mondadori, Mu e Goppion. Il multiplex Img Cinemas è composto da sei sale con una capienza di circa 1.200 posti a sedere che da domani daranno il via alla programmazione cinematografica. Ad arricchire la dotazione pubblica, oltre alla nuova piazza, ci sono la passerella che attraversa il fiume Marzenego e un percorso ciclo pedonale. La nuova multisala ieri è passata al vaglio della commissione di vigilanza che ha dato il proprio ok, salvo chiedere alcuni piccoli correttivi in corsa.
L’architetto Caprioglio assicura che è tutto pronto: sono arrivati i paracarri di protezione, i nuovi lampioni per illuminare la piazza la sera e via Ferro, dall’asfalto rosso, resta per l’occasione pedonale mentre le auto dei residenti accederanno dal tratto, riaperto anch’esso dopo la fine dei lavori, di via Manin. L’inaugurazione della nuova multisala decreta, poi, per due storici cinema della città un futuro differente. Ultime proiezioni stasera all’Excelsior di piazza Ferretto, che da domani chiude i battenti e nel suo futuro, con i cambi di destinazione d’uso, diventerà nuovo spazio commerciale nel cuore di Mestre. E c’è chi già pronostica l’interessamento di un grosso nome della moda, come lo spagnolo Zara. Per il Corso, invece, è già cominciata la nuova vita come teatro, seconda sala cittadina, con una gestione affidata a Dal Vivo e Ad Arte con l’impegno diretto di Lorenzo Lunetti.
Resiste invece il Palazzo dell’omonima via a due passi dal Municipio che rimane sala cinema abbinata al nuovo Img, che offre ai suoi clienti il meglio della tecnologia Dolby e 3D ma anche la possibilità di prenotare online, dallo smartphone il proprio biglietto. In questi giorni sono stati distribuiti negli ipermercati e negozi di Mestre dei talloncini che assicurano sconti del 30% su due biglietti, se acquistati insieme. Le tariffe vanno dagli 8 euro del biglietto intero ai 6.50 euro del ridotto, con sconti a 5.50 euro per possessori di Img Card e altre riduzioni. Per le proiezioni in 3D supplemento di 2.50 euro per ogni tariffa. Il 21 dicembre altre aperture, quelle del bar e del ristorante che si sviluppano per tutto il fronte ovest della piazza, la “stecca” del Candiani, con uno spazio vetrato che nelle stagioni calde può consentire di portare all’esterno tavolini e sedie.
Stasera l’Excelsior, la prima vera sala cinematografica di Mestre, realizzata con la sua bella facciata stile liberty da un pioniere dell’esercizio cinematografico, Vittorio Furlan, approssimativamente fra il 1911 e il 1914 (anche se qualche fonte tende ad anticiparne la costruzione al 1908), chiude definitivamente i battenti come cinema. In programmazione nelle sue tre sale, ricavate in occasione dell’ultima ristrutturazione, in grado di contenere complessivamente poco più di 500 spettatori, “Hunger games la ragazza di fuoco”, “La mafia che uccide” (destinate a trasmigrare da giovedi 12 nel nuovo IMG Cinemas in piazza Candiani) e “Old Boy” di cui cessano le proiezioni. Da sempre uno dei più eleganti edifici di Mestre, grazie anche ai motivi floreali e ai numerosi affreschi realizzati dal pittore mestrino Alessandro Pomi che ne decorano la facciata, la sala, originariamente destinata solo al cinema, venne arricchita di un palcoscenico negli anni Trenta. Ma sono di poco più di vent’anni fa gli accurati interventi di restauro che, grazie alla trasformazione in multisala, hanno consentito all’Excelsior di vivere alla grande, all’insegna della innovazione tecnologica (basta ricordare la stagione excelsior live, con le dirette di spettacoli di lirica e balletto e concerti da più grandi teatri del mondo), questa sua ultima epopea su cui stasera cala definitivamente il sipario. Diverso sarà, invece, il destino del cinema teatro Corso,nelle cui due sale ugualmente per l’ultima giornata sono in programmazione “Blue Jasmine” (destinato a trasmigrare da domani nel nuovo IMG in piazza Candiani)” e “Dietro i candelabri” di cui, invece, cessano le proiezioni. Già domani alle 21 si apre la stagione di prosa che vi è anche quest’anno ospitata: di scena l’ultraottuagenario Paolo Poli con i suoi “Aquiloni”, un omaggio a Giovanni Pascoli fatto a suon di un brillante pastiche di versi e liriche del grande poeta, di sfarzose coreografie e di musiche d’epoca. E domenica 15 alle 16,30 si prosegue con il “Sior Todero brontolon” nell’allestimento della Compagnia Ribalta Veneta con un vegliardo, stavolta indigeno, il notissimo Carlo Vianello nei panni del grande vecchio consegnato alla storia del teatro da Carlo Goldoni. Il 19 dicembre, ultima data del tour di Andrea Scanzi con il suo fortunato “Se fossi Gaber” che proprio al Corso conclude le sue repliche. Insomma il pubblico continuerà ad affollare questa sala, destinata assieme al Corsino (per cui si sta pensando a concerti e a spettacoli di teatro di figura) ad ospitare in maniera permanente spettacoli dal vivo.E anche per questo era stato costruita, sulla spinta di una Mestre in tumultuosa crescita di giorno in giorno sempre più popolosa, nel dopoguerra. Il Corso venne , infatti, inaugurato il 21 aprile 1949. Sembrerà paradossale ma l’apertura del Corso fu accompagnata dalle polemiche di chi sosteneva essere la sala troppo decentrata: le foto d’epoca ce lo presentano infatti come una sorta di “cattedrale nel deserto” circondato dal vuoto. Nel gennaio del 1952 viene inaugurato al Corso un nuovo palcoscenico che consente al teatro di ospitare spettacoli di rivista, opere liriche, allestimenti di prosa: privilegiate sono le cosiddette riviste che portarono nel 1955 al Corso anche il mitico Totò. Un grande teatro per una città che cresce. Sarà il Corso ad ospitare le prime stagioni di prosa, con tanto di abbonamento, negli anni Settanta: nel segno dell’innovazione anche l’apertura del “Corsino” nel dicembre 1987, per tanti versi anticipatore, in piccolo, della stagione delle multisale, un gioiello in miniatura che con i suoi 110 posti registra nei primi 5 mesi di attività ben 18.000 presenze. Ma è acqua passata. Ora il futuro del Corso è lo spettacolo dal vivo.
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