«È concorrenza sleale» scoppia la guerra dei taxi
Una famiglia di turisti arriva all’aeroporto Marco Polo e si rivolge al desk informativo della Cooperativa artigiana Radio Taxi. Un addetto del desk la conduce fuori dallo scalo, l’accompagna verso un taxi e parla con il conducente. La famiglia sale sul mezzo e se ne va. Cosa c’è di strano? All’apparenza nulla, se non si è direttamente coinvolti nella faccenda, come succede invece gli autori del video che ha immortalato la scena descritta, cioè alcuni tassisti della cooperativa Co.Me.Ta., nata circa un anno fa.
La questione è semplice e ruota attorno al concetto di concorrenza sleale. Da una parte, secondo l’esposto presentato al Comune dalla Co.Me.Ta. stessa, c’è la Cooperativa Radio Taxi, che fino allo scorso anno era l’unica rappresentante della categoria in città e che può contare su un centinaio di iscritti. Usufruisce di un desk informativo all’interno dell’aeroporto: qui sta l’inghippo. «Perché», come spiega Alessandro Bragato, presidente della Co.Me.Ta. che ha tredici iscritti fra cui tre donne, «il desk della Cooperativa Radio Taxi viene utilizzato illegittimamente per accaparrarsi clientela, soprattutto quella che viaggia a lungo raggio».
Lo stratagemma, secondo l’accusa, è semplice. L’addetto del desk carpisce le informazioni dai possibili clienti, valuta se l’affare sia o meno conveniente e, nel caso, li accompagna fuori verso il taxi della propria cooperativa. «Questo naturalmente non si può fare», commenta Bragato, «e il motivo è semplice. In questo modo si contravviene al regolamento comunale sul servizio di trasporto pubblico non di linea».
Eh già. Il regolamento prevede che i taxisti, posizionati in questo caso al di fuori dell’aeroporto, «prendano posto nel piazzale secondo l’ordine di arrivo». Insomma, chi è in testa ha la precedenza. «Ferma restando la volontà del cliente che può scegliere su che taxi salire», spiega ancora Bragato, «non è lecito accaparrarsi la clientela trascinandola su una vettura della propria cooperativa senza rispettare l’ordine di partenza. In questo modo si pratica concorrenza sleale nei nostri confronti, che ci vediamo rubare la clientela, soprattutto quella migliore, sotto il naso».
La questione è passata in mano agli avvocati. A un primo esposto-denuncia presentato al Comune di Venezia dallo studio Guadagni-Della Corte & Partner’s per conto della cooperativa Co.Me.Ta., l’amministrazione ha risposto che i controlli effettuati non hanno rilevato irregolarità.
Qualche giorno fa la Co.Me.Ta. ha presentato un ulteriore esposto, diffidando l’amministrazione a fornire nuove delucidazioni. Intanto, come si legge anche nell’esposto, il problema della concorrenza sleale sarebbe presente pure alla Marittima dove, spiega Bragato, «vengono forniti dei vaucher ai clienti da parte della Cooperativa» e, in parte, anche in piazzale Roma.
Il fenomeno si è acuito nelle ultime settimane, con l’aumento esponenziale dei flussi turistici. «Chiediamo che si rispettino le regole», conclude il presidente di Co.Me.Ta., «anche perché tra i nostri iscritti ci sono tre donne, che cominciano ad aver paura di fronte a questa guerra per l’accaparramento di clientela».
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