È boom di turisti dalla Russia Rimane il problema della lingua
JESOLO. Nuovi mercati crescono, e Jesolo diventa la terra promessa per i turisti russi. Un nuovo target su cui puntare che l'Aja, associazione jesolana albergatori, ha già scoperto da tempo. Il fenomeno sembra espoloso quest'anno, dopo che già la scorsa estate c'erano agenzie turistiche specializzate nei transfert di questi turisti dell'Est. Nei giorni scorsi i primi dati Apt sul periodo gennaio maggio hanno evidenziato queste presenze in aumento assieme a quelle di austriaci e tedeschi.
I dati dovranno essere analizzati meglio nei prossimi giorni. Apparentemente sono in aumento, nonostante la crisi, ma è anche vero che quest'anno le festività tedesche di Pentecoste sono state a maggio. Come ha ricordato il presidente dell'Apt Provinciale, Enrico Miotto, crescono i paesi di lingua tedesca, in particolare Austria (+ 48% negli arrivi e +44% nelle presenze) e Germania (+70% sia negli arrivi che nelle presenze), che confermano la loro fidelizzazione nei confronti della costa veneziana, grazie anche alla Pentecoste che quest'anno è caduta nel mese di maggio.
I russi continuano a crescere sia in termini di arrivi che di presenze (+13%), e rappresentano un target ambito per le strutture ricettive sia nella città di Venezia che a Jesolo e che sembrano essersi stufati di Rimini e della Riviera Romagnaola.
Turisti danarosi che al ristorante brindano con Prosecco di marca, Franciacorta, champagne. Vogliono scampi reali, tonno crudo, branzino al sale e rombo al forno. Meglio se dopo il caffè compare una vodka dal frigo. Qualcuno chiede addirittura il caviale. Insomma non si accontentano e spendono. Lo fanno anche nei negozi, dove scelgono Armani e altre griffe, disposti a fare chilometri magari per raggiungere l'outlet di Noventa. E poi hanno Venezia vicina per brevi gite. «È sicuramente una clientela importante», rileva il presidente dell'Aja, Massimiliano Schiavon, «di cui dobbiamo tenere conto negli anni a venire. Jesolo ha nei russi un target nettamente emergente che impone una riflessione da parte degli operatori anche per adeguarci alle loro richieste». La lingua, ad esempio. Se un tempo ogni albergatore conosceva il tedesco, è bene che adesso si perfezioni anche nella lingua di Tolstoj. Sarebbe inoltre opportuna una linea veloce via mare per Venezia sulla quale ancora si sta lavorando con estremo ritardo. Se mancano ancora all'appello i turisti italiani, che in questa seconda quindicina di luglio si sono fatti sentire timidamente, la costa veneziana deve puntare sui nuovi mercati dell'est e non farseli soffiare dalle altre mete internazionali come Spagna, Grecia, Turchia e Croazia.
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