E a Musile trionfa il gelato per cani e gatti

Ipocalorico, senza lattosio e zuccheri, ha avuto subito successo. E gli animali? «Sono golosissimi»
LAMANTEA - DINO TOMMASELLA - MUSILE DI PIAVE - GELATO ANCHE PER CANI E GATTI
LAMANTEA - DINO TOMMASELLA - MUSILE DI PIAVE - GELATO ANCHE PER CANI E GATTI

MUSILE. La bella stagione è alle porte e, con l’imminente arrivo del caldo, non c’è di meglio che rinfrescarsi con una pallina di gelato. La novità è che da quest’anno, a Musile, il gelato potranno gustarlo anche i nostri amici a quattro zampe, senza alcun rischio che possa far male alla loro digestione. La gelateria Fantasy di via Martiri, da quasi vent’anni gestita dalla famiglia Andreetta, ha lanciato infatti il nuovo gelato per cani e i gatti.Che si affiancherà alla ricca varietà di gusti già offerta per gli umani.

Così padrone e cane (o gatto) potranno finalmente gustarsi insieme un bel gelato. Il primo test, eseguito ieri mattina, è stato superato a pieni voti. Tutti i cani portati dai loro padroni al primo assaggio hanno leccato con gusto la pallina nella coppetta. E c’è chi si è concesso anche il bis. Rispetto al tradizionale prodotto, il gelato per cani è “delattosato”, ovvero senza lattosio e zuccheri. Al loro posto viene usata la stevia, un dolcificante naturale ipocalorico estratto da una pianta.

Di fatto il gelato per cani è una sorta di variante del gelato già realizzato per i diabetici. Non a caso anche gli umani, volendo, potrebbero mangiare il gelato per cani.

Per Musile e il Basso Piave si tratta di una novità pressoché assoluta. Solo sul litorale qualche gelateria offriva già questo servizio per i turisti. Ma per i padroni dei cani nell’entroterra si tratta di una sorpresa.

«Da quel che so nel Basso Piave siamo i primi a proporre questo servizio in più per la clientela», spiega Ursula Andreetta. Ma l’idea da dove è nata? «Nel nostro lavoro è importante dare ascolto alle esigenze della gente. E tanti proprietari di cani, insieme al gelato per loro, ci chiedevano se avevamo una pallina per l’animale. Così è venuta l’idea».

Giovanni Monforte

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