“Duri i banchi”, la canzone rap un inno d’amore per Venezia

LIDO. «Ciao mamma scusa, non riesco a tornare a casa. C’è l’acqua che sale sale, non distinguo più la calle dal canale». Inizia così, “Duri i banchi”, la canzone rap di tre giovanissimi veneziani che hanno trasformato il dramma del 12 novembre in un inno alla loro città Venezia. Di più: in un inno alla solidarietà e alla generosità di una comunità di cittadini.

Nel video di 3 minuti e 17 secondi, che nelle ultime settimane sta spopolando online, scorrono ritmate dalla musica le immagini dell’alluvione che hanno fatto il giro del mondo: le calli allagate, gli imbarcaderi divelti, secchi svuotati dai giovani di Venice Calls e piazza San Marco sotto un metro d’acqua. La voce che scandisce la colonna sonora di quei giorni è di Leonardo Milone, 19 anni del Lido, aspirante consulente del lavoro e iscritto all’università di Bologna. La base musicale è di Sebastiano Franzoi, 22 anni e un lavoro da cameriere. Il montaggio video è invece merito di Francesco Regini, 19 anni, studente di grafica e design a Venezia. «Volevamo dare a Venezia musica e parole per quei giorni drammatici», spiega Leonardo, «per raggiungere i giovani e risvegliare quel senso di generosità e altruismo andati scomparsi. Dopo il 12 novembre, c’è chi ha perso tutto e noi non dobbiamo dimenticarcelo».

E proprio le loro note sfileranno nel corteo di Carnevale di domani, alle 17.30 al Lido. Un’iniziativa fortemente voluta dalla Proloco, che sta promuovendo in tutti i canali possibili il grido rap d’amore dei giovani verso la loro città. «È un pezzo che parla a tutte le generazioni», spiega Elena Costantin a proposito della canzone. E l’iniziativa di domani della Proloco è solo l’ultima tappa di un percorso di solidarietà iniziato fin dall’alba del giorno dopo rispetto all’acqua granda di novembre. Sono state infatti raccolte 44 lavatrici, 35 frigoriferi, 12 cucina a gas, scarpiere armadi, 20 divani, 30 freezer, 5 forno incasso, ferri da stiro, aspirapolvere, lampadari per una sala interamente distrutta, 10 deumidificatori e 4 poltrone elettriche. Infine, in seguito a un evento di tango realizzato a dicembre, sono stati raccolti 9 mila euro da destinare alla sede danneggiata dell’Anfass. Azioni concrete di una solidarietà che ora corre anche attraverso le rime rap. —

E.P.

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