Duemila per Beggio L’ultimo saluto nella “sua” Noale

Brugnaro si lascia andare: «Aveva costruito un impero senza aiuti pubblici, ma qualcuno glielo ha portato via»

NOALE. «Ivano Beggio aveva un impero costruito senza alcun soldo pubblico. Qualcuno, forse, glielo ha anche portato via». Sono le parole pronunciate tra le lacrime ieri dal sindaco di Venezia e della Città metropolitana, Luigi Brugnaro, intervenendo a Noale al saluto all’ex patron di Aprilia, morto martedì dopo una malattia nella sua casa di Asolo (Treviso) all’età di 73 anni.

Guardando il feretro proveniente da Asolo, dove Beggio risiedeva e dove si è svolto il funerale, Brugnaro ha fatto fatica a trattenere la commozione, ricordando lo scorso decennio quando Beggio cedette la casa motoristica a Piaggio.

«Tutto è iniziato qui a Noale», ha detto Brugnaro, «in questa città ha avuto origine la storia di un uomo e di tutta la sua famiglia cui dev’essere ridato l’onore e la gloria che merita. Nessuno si deve dimenticare le tante coppe del mondo vinte da una persona che ha anche creato migliaia di posti di lavoro, fino ad arrivare a tentare di salvare un’azienda quando tutti gli sconsigliavano di farlo. Ma lui ha voluto dare ascolto al suo cuore, ha voluto seguire un suo sogno, ha creduto nello sport e ha permesso a tanti ragazzi di diventare dei veri campioni: qualcuno se l’è dimenticato. Ma la storia non farà così con Ivano perché, durante la sua vita, ha sempre dato l’esempio, e oggi, i tanti lavoratori e amici che sono qui, testimoniano quanto importante sia stato per tutti noi. Questa gente è da omaggiare prima da vivi che da morti».

Parole che hanno ascoltato le quasi 2 mila persone arrivate ai Giardini Beggio, intitolati proprio ai genitori dell’ex patron di Aprilia, Alberto e Ida.

C’erano i sindaci, o rappresentanti, del Miranese, Leo Francesco Mercanti di Piaggio, politici, sindacalisti e lavoratori di Aprilia di ieri e di oggi, tanta gente comune.

«Se tanti gli devono molto, alcuni gli devono tutto», aggiunge il sindaco di Scorzè, Giovanni Battista Mestriner.

Una cerimonia durata 40 minuti, con la bara benedetta dal parroco, don Antonio Mensi. Una scritta “Grazie Ivano” ha accolto l’arrivo del feretro alle 13. 30 proveniente daAsolo, dove alle 11 è stata celebrata la messa, accompagnato dalla moglie Tina e dal figlio Gianluca. Proprio la consorte dell’imprenditore ha voluto ringraziare i presenti. «È stato fatto» dice «quanto voleva Ivano: una festa e non un funerale. Amava la compagnia e lui è qui in mezzo a noi». La sindaca di Noale Patrizia Andreotti ha detto che verrà ricordato nella sua città.

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