Duemila lavoratori green Porto Marghera si rinnova

Indagine conoscitiva sulle attività economiche: l’area sta cambiando pelle Oggi la firma per la cessione di 107 ettari di Eni alla società di Regione e Comune
foto marghera per vm601f
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MARGHERA. Porto Marghera è sempre più “green”. Attenzione, però: non stiamo parlando di nuovi parchi, boschi o giardini, ma delle tante imprese dell’economia verde che si stanno insediando nell’area industriale. C’è chi si occupa di efficienza energetica, chi di energia rinnovabile o alternativa, c’è chi offre servizi ambientali e chi si è specializzato nella riduzione dell’inquinamento, regalando a Marghera un nuovo futuro, dove eco sostenibilità e nuove tecnologie si fondono come a esorcizzare un passato fatto di chimica nociva.

L’indagine conoscitiva sulle attività economiche presenti nelle varie “aree” di porto Marghera, curata da Comune, Autorità portuale ed Ente Zona Industriale descrive una realtà che dà speranza. La green economy nell’area in questione può contare su 83 aziende su un totale di 953 censite (9%) e fa lavorare 2.292 addetti, su 11.171 impiegati a porto Marghera. Che dire? Il comparto è in crescita e non potrebbe essere altrimenti. La zona industriale non è morta, anzi, sta solo cambiando pelle. Ecco perché ormai quattro aziende su cinque hanno meno di 15 dipendenti e solo 8 su 100 ne hanno più di 50, come del resto succede in tutta Italia.

Però la vocazione industriale è rimasta quella e alle imprese, come dimostra la parte “qualitativa” dell’indagine, porto Marghera piace, soprattutto perché ha infrastrutture fondamentali, come il porto e la ferrovia, che facilitano i compiti. «L’area viene scelta per la sua centralità geografica e per i collegamenti industriali privilegiati di cui dispone», conferma Claudia Marcolin, segretario generale dell’Autorità portuale, «anche se le imprese chiedono parallelamente che tale potenziale possa esprimersi appieno».

Il tessuto aziendale dell’area conta su 137 aziende manifatturiere che danno da mangiare a oltre 4.100 addetti. Il terziario avanzato conta più attività (312) ma meno lavoratori (2.305). Dati confortanti anche per la logistica: 197 imprese, oltre duemila addetti. La svolta green di porto Marghera viene sottolineata dall’assessore comunale Alfiero Farinea che ricorda l’investimento di Eni per la raffineria “verde” e la riconversione del ciclo del cracking da 300 milioni fondata sulla qualità tecnologica degli interventi. «E domani (oggi, ndr)», conclude Farinea, «c’è l’importantissima firma per il trasferimento alla newco formata da Regione e Comune dei 107 ettari della Syndial».

Gianluca Codognato

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