Duemila fedeli all’arrivo della Madonna di Longarone
FOSSALTA DI PIAVE. La Madonna mutilata di Longarone è tornata a Fossalta dopo cinquant’anni. Ha destato molta commozione nei tanti fedeli, cinrca duemila, presenti sia sulla riva che sull’argine, l’arrivo ieri sera, della Madonna di legno senza mani in occasione del 50° anniversario della catastrofe che distrusse il paese bellunese. Nel lontano 10 ottobre del 1963, dopo un tortuoso percorso nelle acque melmose e incontenibili del Piave che trascinavano a valle distruzione e morte, all’indomani della tragedia della diga del Vajont, la statua fu ritrovata e poi raccolta con grosse difficoltà da Valter Zamuner. Quel pomeriggio, con il volto rovinato, senza le mani e imbrattata di fango, fu prima avvistata e in seguito raccolta dal giovane fossaltino che mise a rischio la propria vita pur di salvare la statua, divenuta poi simbolo del disastro, per poi posarla sui gradini della chiesa. È stato ancora lui, un emozionato Valter Zamuner ieri sera ad accompagnare, in barca come allora, la statua martoriata della Madonna sulla riva fossaltina del Piave. Lentamente lungo il Piave proveniente da nord, la barca, nelle luci della sera con sulla prua la statua illuminata, ha attraccato al ponte di barche davanti a una folla in religioso silenzio. Con il sindaco Massimo Sensini, c’erano i due parroci: don Mario Marostica parroco di Fossalta e don Gabriele Bernardi parroco di Longarone, accompagnato da molti compaesani. La statua ha proseguito con una fiaccolata fino alla chiesa di Fossalta dove il vescovo di Verona Flavio Carraro ha celebrato la messa con l’accompagnamento del Coro Basso Piave e dalla Fanfara del Piave.
Sandro Perissinotto
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