Duecento in corteo per il Riviera Pride a Dolo: “Diritti, c’è ancora tanto da combattere”
Sabato pomeriggio la manifestazione in centro per i diritti del mondo Lgbt. Le organizzatrici del Collettivo Artemisia: “Molti casi di discriminazione”. Presenti famiglie arcobaleno e drag queen
DOLO. «Sì ai diritti, c’è ancora tanta strada da fare per ottenerli». Così sabato pomeriggio gli organizzatori del Riviera Pride che hanno sfilato in centro a Dolo, dall’area dei campi sportivi fino a piazza Cantiere dove si sono tenuti i discorsi finali. La manifestazione variopinta con le bandiere arcobaleno che ha visto la partecipazione di 200 persone si è tenuta a Dolo per il secondo anno consecutivo. In prima fila a solidarizzare con i manifestanti c’era l’assessore Giorgia Maschera che è anche referente a livello regionale del Pd nel campo della promozione e dell’allargamento dei diritti civili. C’erano anche la senatrice del Movimento 5 Stelle Orietta Vanin ed esponenti del centrosinistra di tutta la Riviera del Brenta e anche di centrodestra.
«Siamo qui», hanno detto le organizzatrici del Collettivo Artemisia, «perché troppe sono ancora le discriminazioni che il mondo Lgbt subisce tutti i giorni. Dagli insulti transomofobici per strada ad aggressioni. Non possiamo più accettare queste cose». «Purtroppo», spiega la senatrice pentastellata Orietta Vanin, «il disegno di legge a difesa del mondo Lgbt e contro i reati omotransfobici non si sa se potrà riprendere il suo percorso. Certo sarà estremamente difficile che ciò accada in questa legislatura e una precisa responsabilità ce l’ha Italia Viva, il partito di Matteo Renzi».
Anche l’assessore Giorgia Maschera ha sentito il dovere di essere presente alla manifestazione per il secondo anno consecutivo. Il Comune di Dolo infatti, pur non avendo avuto richiesta di patrocinio all’evento da parte delle organizzatrici, ha nei giorni scorsi espresso la piena adesione ideale con esponenti di giunta alla lotta per i diritti e le libertà. «Ho sentito il dovere di esserci per il secondo anno consecutivo», ha detto Maschera, «in quanto ritengo importantissima la lotta per i diritti e le libertà civili e per i diritti delle famiglie arcobaleno. È importane proseguire per mantenere ciò che si è ottenuto e combattere per ottenere ciò che non si ha ancora. Facciamo un metro in avanti e ci prendono per i capelli e ci portano indietro di 60 metri. Il partito tutto è mobilitato su questi temi».
Il corteo ha sfilato lungo via Arino, davanti all’ex tribunale e davanti al municipio, ha evitato di fermarsi davanti al sagrato della chiesa di San Rocco ed ha proseguito sulla Brentana fino all’Isola Bassa e piazza Cantiere. In corteo anche due note drag queen hanno scandito slogan e cantato. «Siamo qui in piazza», ha detto Irina Shaparova, rappresentante veneta delle Famiglie arcobaleno, «per il semplice motivo che le famiglie arcobaleno hanno meno diritti anche quando in mezzo ci sono i figli. Chiediamo pari diritti come tutte le famiglie». Tanti i giovani e soprattutto le giovanissime fra i partecipanti alla manifestazione, nessuna tensione durante il corteo e gli interventi. Presenti le forze dell’ordine a vigilare.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia