Duecento firme contro gli spacciatori nel quartiere Piave

Accorato appello di un gruppo di cittadini che denunciano la grave situazione di via Monte San Michele, all'angolo con via Trento. "Non ne possiamo più di spacciatori e balordi"
Polizia in via Monte San Michele a Mestre
Polizia in via Monte San Michele a Mestre

MESTRE. Duecento firme di cittadini per chiedere a Prefetto, Questore, carabinieri e sindaco di Venezia di fare qualcosa, al più presto, contro il degrado nel quartiere Piave, in particolare tra via Monte San Michele, via Miranese e la via principale del quartiere, che conduce alla stazione di Mestre. "La convivenza con gli extracomunitari che ogni giorno stazionano all’inizio di via Monte San Michele è diventata insostenibile",segnalano i cittadini che denunciano i tanti problemi quotidiani: spaccio alla luce del sole, siringhe abbandonate in strada, una discarica di bottiglie spesso rotte e abbandonate che si ritrovano in strada, androni dei palazzi presi per bagni pubblici.

Via Monte San Michele all'incrocio con via Trento
Via Monte San Michele all'incrocio con via Trento

"Basta affacciarsi alle finestre per vedere un via vai di ragazzi e ragazze che in modo ormai palese, si scambiano soldi con bustine e, cosa ancor più grave molti degli acquirenti sono ragazzini poco più che adolescenti", racconta un cittadino, padre di due bambine, preoccupato come tanti altri della situazione."Più di una volta abbiamo trovato in giardino delle siringhe e solo la fortuna ha evitato che fossero raccolte dalle nostre bambine e ogni sera, rientrando, sembra di attraversare una discarica costituita dalle bottiglie, spesso rotte, che vengono abbandonate per terra". Lo sfogo continua e conferma le tante segnalazioni che in questi anni si sono succedute in questa zona e che hanno portato le forze dell'ordine ad intervenire, in passato, anche con arresti e provvedimenti di limitazione dell'attività di market e bar della zona. "Per di più ci sono persone che orinano  agli angoli dei palazzi. Non è un bello spettacolo né da vedere, nè soprattutto per l’odore nauseabondo, in contrasto con quel minimo di decoro urbano che dovrebbe caratterizzare una città".



 

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