Due squadre di soccorso speciali per il sub intrappolato

CHIOGGIA. Altre due squadre di sommozzatori specializzati nella speleosubacquea e nell’ispezione di relitti sono in arrivo dalla Puglia per tentare di trovare almeno il corpo di Giovanni Pretto, il sub 34enne di Valli di pasubio, in provincia di Vicenza, non più riemerso dopo un’immersione di gruppo al relitto della motonave Evdokia, il cargo battente bandiera ombra affondato da una nave honduregna nel 1991 a 6 miglia al largo di Chioggia.
I sub in arrivo da Bari sono altamente specializzati per entrare negli anfratti più minuscoli e nell’ispezione di relitti.
L’Evdokia non è un relitto particolarmente pericoloso, dato che buona parte della sovrastruttura di poppa è stata asportata perché non creasse pericolo alla navigazione.
Ma le condizioni di sicurezza minime per visitarlo sono quelle di circumnavigarlo oppure di visitare le stive aperte del relitto. Il passaggio sotto la ciglia, nel punto in cui è spezzata, o l’ingresso nella sala macchine sono invece vietati e appannaggio solamente di subacquei molto esperti, qual era infatti Giovanni Pretto, che era istruttore subacqueo. Un incidente ancora da studiare ma in cui buona parte potrebbe aver giocato il sedimento presente nei locali. basta un colpo di pinna per alzare una finissima sospensione che rende impossibile l’orientamento a meno di essere dotati di strumenti adeguati come il “filo di Arianna”, una cime sintetica con freccette plastiche direzionali collegata a un rocchetto. Ma anche nel migliore dei casi il giovane sub potrebbe essere stato colto dal panico. Probabilmente lo stesso incidente di cui è rimasto vittima il giovane subacqueo chioggiotto cui è dedicata la statua della "Pietà" posizionata a poppa del relitto. Giovanni Pretto lavora come artigiano nella seggeria del papà Enzo ed è iscritto da molti anni al gruppo Schio Sub.
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