Due sacerdoti si rifiutano di sposare Belen

Il parroco di Rovolon e anche don «spritz» non vogliono celebrare le nozze della showgirl con Stefano De Martino. «Il matrimonio non è un gossip»

PADOVA. Tutti vorrebbero prenderla in moglie, eppure nessuno la sposa. A sintetizzare il paradosso è Belen Rodriguez, la più discussa e celebrata showgirl dell’epoca recente, piombata nelle cronache di casa nostra quando ha scelto una wedding planner padovana per convolare a nozze. Ed è proprio qui che la soubrette argentina ha collezionato una doppietta di rifiuti difficili da digerire, e tutt’altro che marginali in un matrimonio religioso. A tirarsi indietro sono stati i due preti, scelti in successione per celebrare le nozze, l’uno dopo il forfait dell’altro. Eppure non si è trattato di una scelta dettata dalla bigotteria di un qualche don Abbondio: a rifiutarsi di celebrare sono stati infatti due sacerdoti piuttosto “pop”.

Il prescelto, don Roberto Cavazzana, parroco di Carbonara di Rovolon, si era tirato indietro a fine agosto, dopo aver preparato i due futuri sposi e dopo aver visto la marea patinata della mondanità montare e sommergere il senso del sacramento: «In realtà ero stato in dubbio fin dall’inizio» racconta don Roberto, sperando sempre che sia l’ultima volta in cui dovrà dare spiegazioni, raccontando l’amicizia con la wedding planner prima e la coppia di vip in seguito «avevo accettato di seguirli nella preparazione, ma mi ero riservato di decidere sul matrimonio. E qualche giorno fa ho comunicato la mia indisponibilità. Era diventato tutto “troppo”... troppi giornalisti, troppo gossip».

Eppure, lavate via chiacchiere e lustrini, Belen Rodriguez e Stefano De Martino restano una giovane coppia carica di sentimenti e aspettative, una delle quali delusa proprio a Padova: «Io però non ho solo due fedeli» prosegue don Roberto «ne ho molti di più da seguire. Loro sono famosi ma non sono gli unici cui ho dovuto dire di no, è successo per altri matrimoni, oltre che per dei funerali o per il compleanno di mio fratello. A volte ci sono altre priorità. Con loro avremo modo di vederci in altre occasioni». Da qui la decisione di passare il testimone a don Marco Pozza. Ma si è trattato di una disponibilità con il timer: un paio di giorni e poi don Spritz ha fatto retromarcia, rifiutandosi di presentare uno “spettacolo”.

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