Due predoni sorpresi mentre rubano

Bloccati dai poliziotti intervenuti in via Cherso grazie alla telefonata di una signora: «Stanno gironzolando tipi sospetti»
Di Francesco Furlan
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 28.02.2014.- CONFERENZA STAMPA DEL DR.EUGENIO VOMIERO E IL DR.LUCA MIORI DEL COMMIASIATO DI MESTRE.ALIMPIC DUSKO
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 28.02.2014.- CONFERENZA STAMPA DEL DR.EUGENIO VOMIERO E IL DR.LUCA MIORI DEL COMMIASIATO DI MESTRE.ALIMPIC DUSKO

Presi con le mani nella marmellata: grazie alle segnalazione di una vicina che portava a spasso il cane e all’intervento tempestivo della polizia. Due predoni degli appartamenti - di quelli che in questi giorni stanno facendo tremare i polsi a molti mestrini - sono finiti in manette giovedì sera, sorpresi in una villetta di via Cherso, alla Gazzera. In carcere due cittadini serbi: Dejan Djurdjevic, 37 anni, e Dusko Alimpic, 25. Ieri il processo per direttissima: l’arresto è stato convalidato, i due restano a Santa Maria Maggiore, ma l’udienza è stata rinviata al 10 marzo.

L’allarme è scattato giovedì sera, verso le 20, quando alla centrale operativa della polizia è arrivata la telefonata di una signora che stava portando il cane a passeggio e aveva notato la presenza di due uomini che si aggiravano per la strada, e gironzolavano intorno alla casa, con fare sospetto. «Uno è basso e calvo, l’altro un po’ più alto, con i capelli scuri».

Una telefonata preziosa - come hanno spiegato ieri Luca Miori, che guida la Squadra Volanti, ed Eugenio Vomiero, a capo del commissariato di Mestre - che ha permesso alla polizia di arrivare in via Cherso in dieci minuti, con due mezzi, uno delle volanti e uno del commissariato. Arrivati davanti alla villetta i poliziotti hanno sentito dei rumori che provenivano dall’interno e si sono preparati ad entrare, proprio mentre stava tornano a casa la figlia ventiquattrenne della coppia che abita la casa e che, preoccupata dalla presenza della polizia, ha subito chiamato i genitori, anche per verificare che stessero bene. Con l’aiuto della figlia, due poliziotti sono entrati in casa, mentre altri due sono rimasti fuori a chiudere le eventuali via di fuga. I due ladri hanno cercato di scappare da una portafinestra che si affaccia su un terrazzino e che a sua volta guarda su una tettoia. Ma, visti i poliziotti che erano fuori ad attenderli, sono rientrati, finendo nelle mani degli altri due agenti. Nascosta nei calzini di spugna - usati come guanti per non lasciare impronte - la refurtiva, leggi anelli, croci, orecchini, medagliette, e 360 euro.

La coppia, nel frattempo rientrata a casa, ha riconosciuto parte delle refurtiva mentre altra proveniente da altri furti. I due, dopo l’arresto, sono stati portati in questura a Santa Chiara per la foto-segnalazione e nel corso delle verifiche è anche emerso che Djurdjevic, una vecchia conoscenza, era tornato in Italia senza permesso dopo che lo scorso 13 agosto era stato espulso in modo coatto, ovvero accompagnato alla frontiera di Trieste. Perquisita la casa della fidanzata di Alimpic, una cittadina rumena residente a Olmo. La perquisizione ha dato esito negativo ma la ragazza è risultata titolare di una Fiat Punto Rosso. Non ha però saputo dire dove si trovasse. I poliziotti sono tornati alla Gazzera e hanno trovato l’auto in una strada parallela a via Cherso. Nell’auto è stata recuperata altra refurtiva (che è possibile vedere al commissariato di via Ca’ Rossa). «Un risultato raggiunto grazie alla tempestiva segnalazione della signora», spiega il responsabile della squadra Volanti, «e che è l’esempio di come può funzionare la collaborazione tra cittadini attenti e forze dell’ordine».

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