Due negozi a ingresso unico novità in galleria Matteotti

Sinergia fra i negozi del centro per vincere la crisi dei consumi dalle parole ai fatti. Merito di tre coraggiose commercianti mestrine, che hanno deciso di innovare, nel vero senso della parola,...
Nuova apertura negozio Metamorfosi-Nostran in galleria Matteotti , Mestre.
Nuova apertura negozio Metamorfosi-Nostran in galleria Matteotti , Mestre.

Sinergia fra i negozi del centro per vincere la crisi dei consumi dalle parole ai fatti. Merito di tre coraggiose commercianti mestrine, che hanno deciso di innovare, nel vero senso della parola, optando per una soluzione “life style” ben conosciuta e diffusa al di fuori dei confini italiani e finora inesistente nella nostra città. Il concetto è semplice: le sorelle Olimpia e Martina Nostran gestiscono da anni l’omonimo negozio di calzature e accessori sotto la storica galleria Matteotti (Toniolo). Dalla scorsa settimana, però, sopra il loro spazio vendita c’è un altro negozio, Matamorfosi, che vende tessuti d’arredamento ed è gestito da Nicoletta Lombardo, amica d’infanzia delle sorelle Nostran con alle spalle una decennale esperienza nel campo dei tessuti.

I due negozi sono in simbiosi, uniti da una scala a chiocciola. Così il cliente ha la possibilità di trovare in un solo spazio due offerte differenti, anche a livello di gestione. «Creando tale sinergia», spiegano le tre commercianti, «favoriamo la clientela e sfatiamo la convinzione che i negozianti non sono in grado di collaborare fra loro e che i negozi debbono stare solo al piano terra. Per noi è una scommessa anche se esperienze tali, all’estero, ne abbiamo viste molte. Tra l’altro noi crediamo in Mestre e nella sua riqualificazione, sperando che venga realizzata in tempi brevi».

Anche dalla Confesercenti veneziana giunge un plauso ufficiale (riportato sulla pagina facebook dell’associazione) alle tre imprenditrici che si sono unite in una nuova proposta di vendita. «Questa iniziativa rientra pienamente in quel concetto di innovazione di cui si parla spesso senza magari riuscire a interpretarlo», dice il vicedirettore Michele Lacchin. «Esperienze di questo tipo sono una novità assoluta per il nostro territorio». (g.cod.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia