Due giorni di sciopero per il mancato riavvio del cracking

I sindacati dei chimici a Versalis: «Mantenete gli impegni» L’azienda: «Non comprendiamo le ragioni della protesta»
Di Gianni Favarato
FAVARATO MARGHERA 14/12/2008 via Della Chimica Polimeri Europa Eni family day nella foto Polimeri © Light Image- Bertolin
FAVARATO MARGHERA 14/12/2008 via Della Chimica Polimeri Europa Eni family day nella foto Polimeri © Light Image- Bertolin

MARGHERA. Dopo ore di trattativa con la direzione di Versalis (Eni), i sindacati dei chimici d Cgil, Cisl, Uil hanno dichiarato due giorni di sciopero per lunedì e per martedì prossimo, giornata quest’ultima in cui è previsto un incontro a livello nazionale con il nuovo amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che ha preso il posto, dopo 9 anni, di Paolo Scaroni.

Eppure, sembrava tutto chiaro e tranquillo. Eni, dopo la chiusura di interi cicli produttivi al Petrolchimico di Porto Marghera, aveva deciso di salvare solo la raffineria di petrolio e il cracking dell’etilene, riconvertiti però alla cosiddetta chimica verde. In pratica la raffineria veneziana di petrolio, già riconvertita, sta raffinando olio vegetale per produrre carburanti verdi (biodiesel) e, in un secondo momento, anche oli lubrificanti di origine vegetale, realizzando - attraverso la controllata Versalis spa (ex Polimeri Europa) - un nuovo impianto da 200 milioni di euro (e 90 nuovi posti di lavoro) in joint venture e con le tecnologie dell'americana Elevance Inc che ha brevettato un nuovo processo produttivo nel campo delle materie prime rinnovabili, al posto della vecchia e non più redditizia petrolchimica.

Fatto sta che alla vigilia del riavvio dell’impianto di cracking di virginafta (che produce etilene e propilene e monomeri base delle materie plastiche inviate via pipe-line ai petrolchimici emiliani) dopo un periodo di fermata con l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria per gran parte dei 450 addetti a causa della sovraproduzione di queste materie prime nei mercati mondiali, la direzione di Versalis ha improvvisamente comunicato ai sindacati dei chimici e alla Rsu di non essere più in grado di confermare se, come previsto, il mese prossimo saranno riattivati gli impianti. Tutto ciò, ha poi precisato la stessa Versalis «a causa delle ultime prescrizioni ricevute dal ministero dell’Ambiente relative alle caldaie della centrale termoelettrica che rendono necessari ulteriori approfondimenti sia tecnici che procedurali in linea con la normativa vigente».

Versalis, riferendosi alle prescrizioni (riduzione delle emissioni inquinanti, in particolare Nox) dettate dal ministero per ottenere la proroga dell’utilizzo delle centrale in questione, che dovrebbe essere sostituita con una nuova in progettazione, ha precisato che solo «a valle degli approfondimenti tecnici» informerà le organizzazioni sindacali sui tempi del riavvio del cracking. Per questo, Versalis dice di «non comprendere le ragioni dello sciopero dichiarato, avendo già informato le rappresentanze sindacali partecipanti alla Commissione tecnica di sito sull’impossibilità attuale di confermare il riavvio degli impianti produttivi di Porto Marghera» per la data del 18 agosto. Dal canto loro i sindacati dei chimici e la Rsu aziendale confermano che a è stata loro comunicata «l'impossibilità di riavviare la centrale termica per problemi autorizzativi da parte del ministero dell'Ambiente per l'utilizzo come combustibile dell'olio Fok» e tutto ciò «mette in discussione» non solo la ripartenza del cracking, ma rende impossibile il rispetto dell'accordo firmato nel febbraio scorso, in cui si prevede «la trasformazione del sito veneziano con la riqualificazione del cracking locale, la realizzazione di un nuovo impianto di chimica verde». Anche la Fiom-Cgil e il Coordinamento delle Rsu degli appalti hanno proclamato lo stato di agitazione e annunciato che faranno «tutte le iniziative necessarie a difendere l’occupazione in Raffineria, al Petrolchimico e nell’intera area industriale di Marghera».

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