Due escursioniste sandonatesi travolte da una valanga
SAN DONÀ. Ha notato uno scialpinista procedere a monte, poi ha sentito uno scricchiolio sospetto, si è voltata e ha visto la valanga appena distaccata che scendeva veloce verso di lei. La donna, una 45enne di San Donà, si è messa a correre a perdifiato verso valle ma in pochi istanti è stata raggiunta dalla grande massa di neve e ha pensato solo a “galleggiare” sulla superficie per non finire sotto. Si è ritrovata una cinquantina di metri più in giù, illesa e praticamente in piedi. Accanto a lei la compagna di escursione, anche lei sandonatese, che era stata solo lambita dalla valanga. È successo poco dopo mezzogiorno a quota 2.100 metri, ai piedi di Cima Uomo, poco al di sopra del rifugio Fuciade, nel comune di Soraga, in provincia di Trento.
I soccorsi sono arrivati dal rifugio Fuciade, dove alcune persone che stavano pranzando all’aperto, hanno assistito, in presa diretta, al distacco della valanga vedendola raggiungere le due donne e portandosele via. Il titolare del rifugio ha preso il gatto delle nevi per raggiungere il luogo, accompagnato da altri uomini armati di pala. Pochi minuti dopo il mezzo cingolato ha raggiunto le escursioniste: «Stavano bene e non parevano agitate. Non hanno neppure approfittato del gatto per farsi accompagnare al rifugio. Probabilmente si saranno rese conto più tardi del rischio corso. La valanga era grande: dalla vetta alla base circa 200 metri, mentre in fronte sarà stato di 40-50. In pratica è sceso tutto il ghiaione di Cima Tasca. Fortunatamente la neve era alta solo una ventina di centimetri, ma ne è venuta giù parecchia dopo un percorso così lungo».
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