Due commissari regionali per il Piano urbanistico

DOLO. Il difensore civico regionale Roberto Pellegrini ha nominato due commissari “ad acta” per l'approvazione del Pati (piano assetto territoriale intercomunale) tra Dolo e Fiesso. Ad essere scelti...
DOLO: MANIFESTAZIONE CONTRO VENETO CITY: 30/5/11 LIGHT IMAGE incidente moto
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DOLO. Il difensore civico regionale Roberto Pellegrini ha nominato due commissari “ad acta” per l'approvazione del Pati (piano assetto territoriale intercomunale) tra Dolo e Fiesso. Ad essere scelti sono l’avvocato Mariagrazia Romeo che analizzerà gli aspetti giudico-amministrativi, e il dottor Maurizio Dorigo che invece valuterà l’ambito tecnico-urbanistico. I due professionisti avranno tempo 45 giorni per analizzare la documentazione e “licenziare” il Pati. Manca infatti solamente il via libera di Dolo dato che il Pati è già stato approvato lo scorso anno dal comune di Fiesso e dalla Provincia.

Il nuovo piano regolatore del Comune di Dolo, che all’interno prevede anche l’area di Veneto City, era stato iniziato dalla giunta del sindaco Antonio Gaspari (Pd) e poi completato da quella di Maddalena Gottardo. Negli ultimi due anni il Pati è stato al centro dello scontro politico tra maggioranza e opposizione con quest'ultima che ha sempre osteggiato il progetto criticando tra l’altro l’eccessiva volumetria concessa. Da maggio a ottobre dello scorso anno, per ben quattro volte, si è assistito in Consiglio al rinvio della discussione del Pati: prima per l’inaccessibilità di alcuni documenti nel sito internet del Comune, poi per la mancanza nella documentazione di due emendamenti presentati da Giovanni Fattoretto (Lega Nord) e infine per la mancanza del numero legale dovuta all’assenza di sei consiglieri (tre di maggioranza e tre di minoranza) che non hanno potuto partecipare al voto per presunte incompatibilità e per la conseguente assenza “politica” degli altri consiglieri di opposizione. Questo ha portato il sindaco, come previsto dalla legge, a chiedere ed ottenere la nomina del commissario “ad acta”.

Giacomo Piran

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