Due cassonetti davanti alla porta e sotto le finestre

La protesta di un residente di via Vespucci che ha scritto a Veritas e al Comune per chiedere lo spostamento dei contenitori, ma senza esito

SOTTOMARINA

Oasi ecologica sotto le finestre di casa. Lo denuncia Luigi Nicchetto dopo aver segnalato il problema senza riscontro a Veritas e Comune. I cassonetti posti di fronte alla porta condominiale ostruiscono il passaggio in caso di evacuazione, bloccano la visuale e causano odori e esalazioni fastidiose durante le operazioni di scarico.

«Una situazione paradossale che denuncerò anche agli uffici di igiene pubblica e di pubblica sicurezza», spiega Nicchetto che abita al civico 336 di via Vespucci, «la mia non vuol essere una segnalazione solo per il caso che vede il mio condominio protagonista, ma un monito per trovare soluzioni alternative, meno impattanti, e soprattutto per sensibilizzare l’amministrazione a redigere un regolamento che a oggi non esiste. Non vi è alcun cenno su come e dove vadano posizionate le oasi ecologiche e questo crea anarchia. Di fronte alla porta del condominio, a meno di tre metri, è stata posta un’isola ecologica con due cassonetti (carta e secco) ostruendo un’eventuale evacuazione in caso di emergenza e impedendo la visuale all’uscita di un garage. La cosa più assurda è che questi cassonetti sono situati sotto le finestre del primo piano dove si affacciano cucine e sale da pranzo. Si provi a pensare quando vengono alzati di tre metri dal camion per lo svuotamento cosa accada: polveri di tutti i tipi a un metro dalle finestre dove vivono bambini. Nel bidone del secco viene buttato di tutto e si può immaginare con le temperature estive cosa significherà in termini di esalazioni maleodoranti, e sperando non nocive, senza contare le volte in cui vengono depositati a terra rifiuti ingombranti. Ho chiesto a Veritas di provvedere allo spostamento, ho proposto un trasferimento a 20 metri dove non darebbero fastidio a nessuno. La risposta è stata che è tecnicamente impossibile». Successivamente Nicchetto ha inviato richiesta formale al Comune che ha confermato la versione di Veritas.

«Sono amareggiato», conclude, «e procederò in tutte le sedi opportune affinché vengano rispettati i nostri diritti». —



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