Due bande per venti colpi: nel mirino le casseforti

L’ultima denuncia viene da un’abitazione in via Einaudi, da inizio anno è un crescendo Case, uffici, aziende: un gruppo di malviventi usa il flessibile, l’altro la fiamma ossidrica

VENEZIA. I carabinieri non credevano ai loro occhi quando hanno visto la cassaforte aperta come una scatola di acciughe. Tagliata con un flessibile e vuota. Un colpo compiuto non nel cuore della notte con nessuno in casa, ma tra le 17 e le 19 del 22 marzo, mentre i proprietari erano fuori. Colpo da professionisti che ha fruttato ai ladri, tra preziosi e denaro contante, all’incirca trentamila euro e commesso nella centrale via Einaudi. Un colpo pulito, ma purtroppo non l’unico in città e che fa pensare agli inquirenti dell’Arma che ci siano almeno due bande che operano in questo settore considerato che sono una ventina i colpi messi a segno o tentati con obiettivo casseforti e cassette di sicurezza. Furti commessi ai danni di uffici pubblici, aziende private e abitazioni.

Gli stessi carabinieri nel fine settimana tra il 17 e il 18 marzo hanno compiuto un sopralluogo nella sede mestrina della “Thyssen Krupp” di via Pasqualigo. Anche qui, sventrata la cassaforte e portati via mille euro oltre a numerosi computer. E anche qui la cassaforte è stata tagliata con un flessibile e da mani esperte.

Altre denunce sono state raccolte dalla polizia dopo sopralluoghi eseguiti dagli agenti delle volanti. In alcuni casi i ladri hanno utilizzato la fiamma ossidrica. Da qui l’ipotesi, secondo gli investigatori dell’Arma, che ad agire siano due bande: una che usa il flessibile, l’altra esperta di taglio con la fiamma ossidrica.

I primi colpi si registrano ad ottobre poi, dall’inizio dell’anno, è un crescendo. Nel fine settimana vengono presi di mira gli uffici pubblici e le aziende, durante i giorni feriali le abitazioni. È stato preso di mira anche il palazzo degli uffici giudiziari di Mestre usati come archivio, da dove sono spariti personal computer e altri documenti. Non viene risparmiato nulla.

L’elenco è impressionante: dagli uffici del Comune di via Costa a quelli di Favaro. In via Torino sono state aperte le casseforti dell’Enel e di una ditta privata la “Viglienzone Adriatica”. Rubati denaro, computer e marche da bollo. Hanno visitato una pizzeria da dove se ne sono andati con denaro e buoni pasto. A volte i colpi hanno fruttato parecchio denaro e preziosi, altre volte solo poche decine di migliaia di euro. In alcune circostanze, il colpo è fallito, ma i banditi si sono rifatti in pochi giorni. In due episodi si sono portati anche via le cassette di sicurezza.

Se nei i colpi compiuti nei fine settimana, i ladri agiscono indisturbati in uffici e aziende vuote, impressiona il fatto che nelle abitazioni ci vanno praticamente in pieno giorno, come fanno osservare i carabinieri. Ladri temerari che colpiscono sia di mattina che nel pomeriggio e utilizzando il flessibile, da immaginare che si tratti di gente che sa usare l’attrezzo con capacità e che lo trasporti magari con uno zaino in spalla. Nessuno ha visto o sentito nulla di sospetto nei luoghi dei furti. E gli investigatori non hanno trovato impronte o altro che possa essere d’aiuto per arrivare ai banditi.

E c’è di più. Un paio di vittime sono state derubate anche due volte. Dopo i colpi nelle abitazioni con le porte blindate aperte senza forzarle, molto probabilmente i responsabili erano alcuni stranieri dell’est Europa poi arrestati dalla Squadra Mobile di Venezia, questi colpi restano un mistero. Inquietante.

Ora spetta agli investigatori di carabinieri e polizia dare una risposta.

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